L'accesso all'ossigeno medicale presenta disuguaglianze di lunga data ed è oggi altamente iniquo. Rimane infatti scarsamente accessibile a molte persone nei paesi a basso e medio reddito laddove i principali portatori di interesse, in particolare i funzionari governativi, non hanno purtroppo realmente compreso il concetto di ossigeno come terapia medica. A denunciarlo la Lancet Global Health Commission.
Ossigeno medicale: terapia salvavita ancora inaccessibile per troppe persone
Il costo per colmare il divario universale di ossigeno è elevato, stimato in 6.8 miliardi di dollari all'anno senza contare costi aggiuntivi in caso di future pandemie.
L'ossigeno medicale è un trattamento essenziale, usato clinicamente da oltre 150 anni. Il primo caso clinico segnalato è stato per il trattamento della polmonite nel 1885 ma soltanto nel 2017 l'Oms lo ha aggiunto all'elenco dei medicinali senza sostituti come trattamento dell'ipossiemia.
Richiesto ad ogni livello del sistema sanitario per bambini ed adulti, risulta necessario per la stabilizzazione e il trattamento di pazienti gravemente malati, sia per malattie respiratorie primarie che per altre malattie sistemiche.
Serve per varie condizioni di salute, acute e croniche, in caso di interventi chirurgici e per garantire cure d'emergenza e perioperatorie sicure. Deve pertanto essere disponibile per chiunque ne abbia bisogno.
Si tratta infatti di una terapia salvavita per persone di tutte le età in ogni parte del mondo. Poiché nessun paziente che abbia bisogno di ossigeno può sopravvivere più di 5 o 6 minuti senza, c'è bisogno di una solidarietà globale per garantire che tutti possano ottenerlo in modo tempestivo.
L'accesso all'ossigeno medicale presenta tuttavia disuguaglianze di lunga data ed è oggi altamente iniquo. Rimane infatti scarsamente accessibile a molte persone nei paesi a basso e medio reddito laddove i principali portatori di interesse, in particolare i funzionari governativi, non hanno purtroppo realmente compreso il concetto di ossigeno come terapia medica.
A denunciarlo la Lancet Global Health Commission, che in un report sottolinea come la fornitura di ossigeno debba essere considerata un servizio pubblico fondamentale e non soltanto una merce o un prodotto commerciale.
Gli esperti ritengono che per ottenere un equo accesso all'ossigeno occorre investire nel rafforzamento dei sistemi di ossigeno, dalla produzione all'uso clinico. Ciò potrebbe avere un impatto enorme per salvare milioni di vite e preparare il mondo a future pandemie. Sistemi di ossigeno più potenti sono pertanto essenziali per costruire sistemi sanitari resilienti in grado di soddisfare le esigenze quotidiane e gestire le emergenze future.
La necessità globale di ossigeno medicale è elevata ed è in aumento , spinta dalla crescita della popolazione e dalle esigenze non soddisfatte di interventi chirurgici e ossigenoterapia a lungo termine. Ogni anno ne hanno bisogno 374 milioni di persone, di cui 364 milioni in contesti medici e chirurgici acuti e 9 milioni con necessità di ossigeno a lungo termine a causa di broncopneumopatia cronica ostruttiva .
L'82% delle persone che hanno bisogno di ossigeno (306 milioni) vivono in Paesi a basso e medio reddito. I pazienti con necessità mediche e chirurgiche acute necessitano di un minimo di 1,2 miliardi di metri cubi di ossigeno medicale all'anno. Di fronte a questo immenso consumo di ossigeno è evidente quanto siano fondamentali gli sforzi per prevenire tale necessità, quali vaccinazioni, astensione dal fumo, riduzione della malnutrizione e dell'inquinamento atmosferico interno ed esterno e mitigazione del cambiamento climatico.
Occorre tenere presente inoltre che la necessità di ossigeno può aumentare in maniera esponenziale, esercitando una enorme pressione sui sistemi sanitari, in caso di emergenze (guerre, epidemie, disastri naturali). Soltanto nel 2021, durante la pandemia di Covid-19, per curare e salvare 52 milioni di persone sono serviti 1,9 miliardi di metri cubi di ossigeno.
Dal report emerge che oltre 5 miliardi di persone, ossia il 60% della popolazione mondiale, non hanno accesso a servizi di ossigeno medicale sicuri, di qualità e convenienti. Soltanto il 30% delle persone che necessitano di ossigeno ricevono un'adeguata terapia dell'ossigeno.
Il profondo divario di copertura (70%) dell'ossigeno è determinato da vari fattori tra cui la difficoltà di raggiungere una struttura sanitaria, strutture prive di capacità di servizio di ossigeno di base, mancata identificazione della necessità di ossigeno a causa della mancata disponibilità di pulsossimetria, gli elevati costi per i pazienti nonché l'interruzione, la non sicurezza e la scarsa qualità delle cure dell'ossigeno.
Mentre nelle strutture sanitarie dei paesi a basso reddito pulsossimetri ed ossigeno sono del tutto indisponibili, nei paesi a medio reddito i pulsossimetri sono disponibili solo nel 54% degli ospedali generali e l'ossigenoterapia solo nel 58%. Si verificano inoltre frequenti carenze e guasti delle attrezzature così che diventa necessario razionare le cure.
Ciò è motivo di forte disagio per gli operatori sanitari che si ritrovano a non poter misurare un segno vitale essenziale, la saturazione di ossigeno nel sangue periferico che dovrebbe essere valutata di routine in tutti i pazienti ad ogni livello dell'assistenza sanitaria per guidare l'ossigenoterapia. Essa può assumere varie forme, dalla somministrazione di ossigeno a basso flusso tramite maschera o cannule nasali a forme avanzate di supporto respiratorio tra cui ossigeno ad alto flusso, ventilazione non invasiva e ventilazione meccanica.
Il costo per colmare il divario universale di ossigeno è elevato, stimato in 6.8 miliardi di dollari all'anno senza contare costi aggiuntivi in caso di future pandemie. Gli autori del report ribadiscono che per ridurre i decessi l'ossigeno è un investimento altamente conveniente, tanto quanto l'immunizzazione infantile di routine.
Per aiutare a definire politiche e programmi volti a colmare le lacune nella copertura universale dell'ossigeno medicale nel mondo, la Commissione ha cercato di sintetizzare le prove disponibili per produrre 52 raccomandazioni concrete ed attuabili per governi, industria, agenzie sanitarie, globali, personale sanitario e ricercatori.
L'obiettivo è garantire la massima disponibilità di servizi di ossigeno sicuri ed efficaci in tutte le strutture sanitarie, in termini di impianti ed apparecchiature, punti di erogazione affidabili, materiali di consumo, personale medico ed infermieristico adeguatamente formato per il monitoraggio della terapia, presenza di ingegneri e tecnici biomedici in caso di guasti, protocolli di gestione clinica contenenti linee guida sulla terapia dell'ossigeno in tutte le fasce d'età pertinenti. I governi dovrebbero costruire sistemi resilienti di produzione, stoccaggio, distribuzione e fornitura di ossigeno medicale.
Per quanto riguarda il settore sanità, gli esperti suggeriscono di sviluppare ed implementare piani sanitari nazionali di ossigeno medicale a costi contenuti così da ridurre l'onere finanziario per i pazienti, incoraggiare l'economia sanitaria ed aumentare la spesa interna. Le organizzazioni professionali dovrebbero altresì migliorare la capacità della professione di aumentare l'accesso all'ossigeno medicale e le società cliniche competenti dovrebbero supportare il personale clinico nell'erogazione di servizi di ossigeno di alta qualità, compreso l'uso della pulsossimetria a tutti i livelli del sistema sanitario.
Occorre altresì individuare le lacune nella capacità della forza lavoro sanitaria, rendendola più forte. Nei programmi di studio dei professionisti clinici e biomedici dovrebbero essere incorporati contenuti teorici e pratici sulla pulsossimetria e sull'ossigeno medicale così da creare una forza lavoro sostenibile colmando le lacune di conoscenza.
Occorre tuttavia migliorare anche l'atteggiamento dei pazienti nei confronti dell'ossigenoterapia attraverso cure di alta qualità ed accessibili. Grazie ad una comunicazione efficace, gli operatori sanitari possono infatti supportare i pazienti creando fiducia sulla necessità di ossigeno ed aumentando l'aderenza e l'accettazione del trattamento.
Riferimenti
"Reducing global inequities in medical oxygen access: the Lancet Global Health Commission on medical oxygen security" Graham, Hamish R et al. The Lancet Global Health, Volume 13, Issue 3, e528 - e584
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