La resistenza ai microrganismi è una sfida clinica attuale e importante, in gran parte causata dall’utilizzo improprio di antibiotici e la conseguente nascita di microrganismi multiresistenti. Poiché la varietà di antibiotici a disposizione per combattere i microrganismi multiresistenti è attualmente ridotta, gli studiosi sono alla continua ricerca di scelte terapeutiche efficaci ed alternative. A questo proposito, la revisione della letteratura di Mishra et al. (2025) ha l’obiettivo di andare a valutare le altre strategie antimicrobiche e di evidenziarne pro e contro.
Microrganismi multiresistenti
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A causa della crescente multiresistenza agli antibiotici, si stanno sperimentando alternative terapeutiche efficaci contro i microrganismi.
I microrganismi multiresistenti (MDR, multi drug resistant) sono dei microrganismi che si sono modificati e sono diventati resistenti ad alcune famiglie di antibiotico.
Ad esempio, se lo stafilococco aureo in passato era sensibile (e quindi suscettibile) alla meticillina, con il tempo alcuni ceppi hanno sviluppato una multiresistenza facendolo diventare MRSA, stafilococco aureo resistente alla meticillina (meticillin resistant staphylococcus aureus).
Questo ha portato non solo ad approcci terapeutici diversi, ma ha reso anche questo battere più potente e pericoloso, nonché altamente trasmissibile. È infatti necessario per l’MRSA, così come per altri microrganismi multiresistenti, mettere in atto precauzioni da contatto per evitare il contagio, in quanto considerati germi sentinella.
I microrganismi multiresistenti non sono solamente più difficili da gestire farmacologicamente, ma comportano anche un aumento della degenza media, un aumento della morbilità e della mortalità e conseguentemente, un aumento dei costi del servizio sanitario.
Sempre più microrganismi stanno diventando multiresistenti, sia batteri, che virus, funghi e protozoi. A livello strutturale, i microrganismi diventano multiresistenti quando sono in grado di modificare ad esempio la membrana cellulare, alterando la permeabilità della parete cellulare o modificando la composizione genetica.
Nell’immagine seguente viene indicato in verde l’anno di introduzione dell’antibiotico nella pratica clinica, e in rosso l’anno in cui si è evidenziata la prima resistenza a quell’antibiotico.
Al fine di ridurre questo fenomeno, è necessario in primis prevenire le infezioni, ed in secondo luogo gestire al meglio la terapia antimicrobica.
Terapie alternative
A causa della crescente multiresistenza agli antibiotici, si stanno sperimentando alternative terapeutiche efficaci contro i microrganismi.
La sfida verso i microrganismi multiresistenti è in divenire
Gli studiosi cercano continuamente altri agenti antimicrobici utili oltre agli antibiotici tradizionali, ma nel contempo i batteri continuano a sviluppare nuovi meccanismi di resistenza che costringono gli scienziati a ricercare continuamente nuovi agenti antimicrobici che non sviluppino la resistenza.
Inoltre, vi sono numerosi limiti, come l’instabilità in ambiente di alcuni elementi, la loro suscettibilità, la tossicità verso l’ospite, e gli elevati costi di sviluppo e produzione.
Ciò che emerge dalla revisione, tuttavia, è che sicuramente i peptidi antimicrobici diventeranno una delle nuove frontiere per la gestione delle multiresistenze, grazie alla protezione verso un ampio spetto di patogeni.
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