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Dirigenza infermieristica

Infermiere dirigente, l'esperienza di Parmigiano in Asl Napoli 1

di Monica Vaccaretti

La complessità dei sistemi sanitari evolve con la modifica dei bisogni di salute dei cittadini e con l'aumentata richiesta di specializzazione manageriale e di governo. In questo il contributo degli infermieri dirigenti è sostanziale. Tuttavia, non è molto diffuso nel pensiero comune il fatto che un infermiere, in possesso di determinati requisiti, possa raggiungere un ruolo dirigenziale. Così come poco diffuso è sapere chi sia e cosa faccia realmente un dirigente infermiere. Per questo abbiamo passato una giornata insieme a Rosaria Parmigiano, Dirigente delle professioni infermieristiche e di ostetricia presso l'Asl Napoli 1.

Una giornata con Rosaria Parmigiano, infermiera dirigente a Napoli

Rosaria Parmigiano, oggi infermiera dirigente, si racconta spiegando che i gradini della professione li ha fatti tutti. Ha iniziato la professione come infermiera in una struttura privata sino a diventare coordinatrice ed ha assunto la posizione organizzativa presso l'ufficio delle professioni dopo aver vinto un concorso in quella che oggi è l'Asl Napoli 2 Nord.

Il conseguimento della laurea magistrale le ha permesso di partecipare ad un concorso e classificarsi al secondo posto; quando ormai ero demotivata per la graduatoria in scadenza imminente, inaspettatamente sono stata chiamata dal direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro. Francamente ho pensato sino alla fine che fosse uno scherzo. Invece sono riuscita a coronare il mio sogno, il 1 luglio 2022.

L'Asl Napoli 1 è un'azienda ospedaliera con un territorio costituito da 11 distretti sanitari, compresa la realtà isolana di Capri, da 5 presidi ospedalieri e da altri 3 intermedi. Abbracciamo l'assistenza al completo - spiega Parmigiano -. La mia giornata la comincio qui. Vado a salutare i colleghi del Dao che lavorano in questo corridoio e gli autisti che mi accompagnano in lungo e in largo per l'azienda, che è grandissima. Mi sposto spesso in tutti e 5 i presidi. Cerco di avere circa mezz'ora/tre quarti d'ora di ritardo al mattino che mi consentono di anticipare degli affari personali a casa, però la mia giornata non ha mai una fine certa. Capita che vada via soltanto quando arriva il custode per la notte.

Parmigiano ha scelto di accompagnarci in due realtà, perché per andare in giro per tutti i distretti non basterebbe una settimana. La prima tappa è a Scampia, dove ha sede una struttura Open Point, ossia un punto aperto di accoglienza per i bisogni dell'utenza. Si tratta della parte territoriale dei servizi assistenziali dell'azienda: L'ideale oggi, anche come imperativo categorico, è creare non un ponte ma la massima integrazione possibile tra i servizi territoriali e i servizi ospedalieri sia per ragioni etiche che normative così da garantire la presa in carico completa della persona nella sua globalità, ossia da individuo sano inserito in famiglia e nella collettività sino alla malattia o alla riacutizzazione di stati patologici nonché al fine vita, periodo che va accompagnato ed assistito.

Come dirigente delle professioni infermieristiche ed ostetriche, il mio elemento umano, inteso come risorsa ed investimento, sono gli infermieri, le ostetriche e il personale di supporto all'assistenza. Tuttavia, non essendoci ancora i dirigenti delle altre tre aree delle professioni sanitarie mi interesso in realtà di tutte le professioni. Si tratta di una gran numero di operatori. Soltanto di coordinatori ne abbiamo circa 200-210.

La qualità dell'assistenza

La qualità dell'assistenza non la fanno i numeri. La qualità è data dall'impegno costante degli operatori nel migliorarsi, nell'aggiornarsi e nel lavorare insieme, sottolinea una volta giunti all'Ospedale del Mare, la nostra seconda tappa. Si tratta di un Dea di secondo livello dove, ci fa notare, c'è anche l'elisuperficie. Ho una Direzione Strategica molto illuminata ed attenta ai bisogni delle persone che lavorano in questa azienda. Una squadra al lavoro per garantire salute è il motto che guida tutta l'équipe.

Normalmente organizzo la mia giornata e i miei rapporti interpersonali interfacciandomi con le direzioni mediche di presidio, non avendo ancora gli uffici periferici infermieristici e delle altre professioni sanitarie. Siamo in attesa di altri dirigenti, sottolinea spiegando che il bando è stato pubblicato e che si stanno già formando le commissioni. Si augura di poter lavorare presto con altri dirigenti.

L'interfaccia strutturale è con le direzioni mediche di presidio e distrettuali. L'interfaccia funzionale, rivolta all'assistenza, purtroppo la limito il più possibile ai coordinatori anche se ci sono sempre infermieri che ricorrono a questo ufficio per problematiche, conflitti, criticità. Basti pensare ai grandi numeri che lavorano in questa azienda.

La platea di infermieri è di 2500-2600 unità. Questo da un lato mi affatica perché passo la maggior parte del mio tempo a lavorare al telefono, a volte anche solo per un consiglio, una parola, una indicazione. Tuttavia ciò mi consente di arrivare in tutti i punti dell'azienda, una delle più grandi d'Europa.

Spiega di essere stata una delle prime dirigenti quando nella regione Campania ancora si contavano sulle dita di una mano. Oggi siamo finalmente in 12 a rappresentare le dirigenze delle professioni sanitarie. Confessa che è stato faticoso presentarsi a così tante persone e che ha avuto davvero poca importanza farsi conoscere come una dirigente di titolo e di ruolo. Farsi riconoscere dalle persone come punto di riferimento è stato molto più gratificante.

Sono molti gli appuntamenti segnati in agenda. Le prossime programmazioni riguardano soprattutto eventi formativi ed esami all'università dove sono docente - spiega -. A casa mi vedono solitamente verso le 19-19.30, ma può capitare che faccia ancora più tardi. Si rischia di essere sempre meno presente. Si manca a certe occasioni come le ricorrenze. Certamente potrei andare via prima ma aspetto sempre di completare l'ultima cosa che sto facendo. Il tutto, per uno stipendio che oscilla intorno a 2.460-2.470 euro.

A livello giuridico tutti fanno risalire il riconoscimento della dirigenza infermieristica alla legge 251 del 2000 che ha aperto le porte alla formazione universitaria. Tuttavia tale normativa non avrebbe avuto un tale effetto senza senza la legge precedente, la 42/1999, precisa.

Un dirigente, una volta superato il periodo di prova, può avere un incarico di base. Per avere incarichi successivi deve avere completato almeno 5 anni di servizio ed ottenere il parere del collegio tecnico. Potrebbe quindi ottenere incarichi di natura gestionale, di unità operativa complessa, di unità operativa semplice dipartimentale, di unità operativa semplice. Di strada ce n'è da fare ed io sono a metà

Racconta di come l'Azienda offra anche una prima accoglienza ai migranti che arrivano al porto di Napoli. Il primo arrivo mi ha aperto lo sguardo. Ho visto che queste persone ringraziano per una bottiglia d'acqua e un saluto. Ad un bambino gli si allarga il sorriso quando vede una brioche. Penso che talvolta le nostre insofferenze dovrebbero passare in secondo piano quando ci si accorge di realtà diverse che ti allargano il cuore.

Rosaria Parmigiano è anche coordinatrice regionale della SIDMI, la società italiana per la dirigenza e il management infermieristico: Il mio sogno, sia come dirigente che come coordinatore di questa società scientifica, è che la dirigenza si diffonda non a macchia di leopardo come adesso ma in maniera uniforme, sia sul territorio campano che su quello nazionale. Per la dirigenza sogniamo anche la figura del direttore assistenziale che, con pari dignità del direttore sanitario e di quello amministrativo, sieda ai tavoli di programmazione e di gestione delle risorse, occupandosi quindi di politica sanitaria.

Credo molto nei giovani e nel potere della formazione ma anche alla forza dell'età che ti dà quella carica e quell'entusiasmo che magari con gli anni tende a calare. Sono riuscita a mantenere la fiammella dell'entusiasmo sempre viva, che continua ancora adesso, proprio grazie alla formazione. Le competenze te le crei con la formazione, con gli anni di corsi universitari e con gli approfondimenti successivi. Oltre alle attività ciò che è importante sono le capacità umane che ti consentono di crescere e di far crescere altri professionisti come te

A breve, partirà un concorso per infermieri da dedicare alla centrale operativa 118. Sono state presentate 4100 domande, pertanto si è reso necessario trovare locali idonei per poter effettuare le prove pre selettive. Spiega che secondo la normativa vigente, le assunzioni possono essere fatte attraverso la modalità del concorso, che assegna un punteggio alle prove e al colloquio, oppure attraverso l'avviso di mobilità che normalmente premia il candidato più anziano in quanto il punteggio è legato all'anzianità di servizio. Penso che quella del concorso sia la modalità più giusta, anche se può certamente essere intervallata dagli avvisi di mobilità per consentire comunque al professionista di potersi spostare, considerando che le esigenze di vita possono cambiare, spiega Parmigiano.

Molto spesso dico a i coordinatori e agli infermieri che tutto quello che si sta facendo è una crescita continua. Entrare in una azienda nuova come dirigente, laddove non c'era mai stato, significa entrarci in punta di piedi. Tutto quello che faccio oggi come dirigente se lo ritroverà il prossimo tra qualche anno. È una eredità, mi auguro positiva, che intendo lasciare

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