La Toscana disegna un nuovo modello di Pronto soccorso, orientandosi verso “un approccio che individui in maniera tempestiva il percorso più appropriato”. I codici colore lasciano spazio a numeri (da 1 a 5) - che indicheranno il livello di urgenza - e si costituiscono team medico-infermieristici per la gestione della bassa complessità, per ottimizzare la presa in carico degli utenti.
Dalla Toscana un nuovo modello per ridurre le attese in Pronto soccorso
Quando si dice Pronto soccorso, si pensa inevitabilmente all’attesa. Lo sa bene la regione Toscana, dove si registrano circa 4.100 accessi al giorno nei Pronto soccorso (per un totale annuo di un milione e 500.000), con i pazienti che restano in attesa per il 75% del tempo.
Proprio sui tempi di attesa ha lavorato la Regione Toscana, con l’approvazione di una delibera che ridisegna l’organizzazione del Pronto soccorso, superando il modello di triage “focalizzato sulla gestione delle attese” a favore di un approccio che, nel più breve tempo possibile, permetta di individuare il percorso più appropriato per ogni utente.
Il nuovo modello toscano sarà attivo da gennaio 2018 e prevede che, all’interno di ogni Pronto soccorso, vengano individuate tre linee di attività:
- ad alta complessità
- a complessità intermedia
- a bassa complessità, articolata in: codici minori (con presenza del medico), see & treat (gestito dall’infermiere), fast track (passaggio diretto dal triage infermieristico alla gestione specialistica)
La delibera, inoltre, raccomanda per i Ps con più di 40.000 accessi l’anno l’istituzione di un team medico-infermieristico dedicato alla gestione della “bassa complessità”, che ottimizzi presa in carico, trattamento e dimissione degli utenti.
Uno dei punti di forza di tale modello è rappresentato dal potenziamento e dalla revisione dei protocolli di See & Treat e dall’introduzione dei percorsi Fast track, che lasciano prevedere un aumento dei casi gestibili nella linea a bassa complessità.
Per trasmettere al personale sanitario le conoscenze e le competenze necessarie all’attuazione del nuovo modello organizzativo sarà sviluppato un percorso formativo ad hoc da parte del Laboratorio Regionale per la Formazione Sanitaria (Formas), mentre sarà l’Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale (Estar) ad occuparsi dell’adeguamento dei software di gestione.
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