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Divaricatori chirurgici nomi e tipologie

di Arianna Caputo

I divaricatori chirurgici sono strumenti necessari ad esporre il campo operatorio così da permettere una più ampia visualizzazione dello stesso. Sono strumenti disegnati in modo da evitare traumatismi. I divaricatori esistono di varia forma e misura e li distinguiamo in divaricatori manuali (o retrattori tra cui, rientrano anche le spatole), e divaricatori autostatici.

Divaricatori manuali

I divaricatori retrattori sono maneggiati da strumentisti e/o terzi operatori, mentre i divaricatori autostatici mantengono autonomamente la posizione impostata grazie alla cremagliera che spesse volte li caratterizza o altri supporti che ne permettono il blocco. Tra i divaricatori retrattori più usati ricordiamo:

Divaricatori di Desmarres o palpebrale

Sono retrattori utilizzati per divaricare la cute e proteggere o spostare i vasi. Sono impiegati per divaricare ferite poco profonde.

Sono strumenti utilizzati nelle piccole chirurgie come quella vascolare, odontoiatrica, oftalmica.

Divaricatori di Farabeuf o Spatole di Farabeuf (o divaricatore a nastro)

Sono divaricatori ideali per la piccola chirurgia, per gli interventi sul collo, sull'ascella e sull'inguine (utilizzati per divaricare la ferita chirurgica ed accedere al sito dove affiora l’ernia). Le valve sono di ampiezza leggermente diversa. Sono forniti in coppia per un totale di quattro valve di ampiezza e profondità diverse. Le sue varianti meno spigolose e più atraumatiche sono rappresentate dal divaricatore di Parker e dal divaricatore di Roux. I Farabeuf sono utilizzati nella fase preliminare della chirurgia laparoscopica per permettere l’accesso del primo trocar.

Divaricatore di Volkmann

Sono divaricatori ad uncino che possono presentare da uno a 6 denti. Sono utilizzati per la presa dei tendini o per isolare fasci nervosi. La loro versione più grande prende il nome di Israel (o poliodonte) e viene utilizzata per divaricare il cavo ascellare oppure zone che non vengono adeguatamente esposte da un divaricatore autostatico.

Divaricatore di Langenbeck

Si differenzia dal Farbeuf per l’impugnatura ed il numero delle valve. Anche il divaricatore Langenbeck ha diverse grandezze. L’impugnatura permette una presa più salda, permettendo d’imprimere una forza di trazione maggiore rispetto al Farabeuf.

I divaricatori descritti fino ad ora permettono la visualizzazione di cavità poco o mediamente profonde. Quelli che seguiranno sono retrattori utilizzati per accedere a medie e grandi profondità.

Divaricatore di Richardson

È la spatola tipicamente utilizzata per divaricare i lembi di una laparotomia. La si ritrova in coppia. Le due estremità hanno dimensioni differenti per adattarsi alla necessità estemporanea. Ne esistono di piccole e grandi. Non vanno impiegate per divaricare strutture delicate e fragili poiché la forza di trazione che gli si imprime è molto alta e in caso di scivolamento il rischio di lacerazione dei tessuti delicati è alto. Al centro del divaricatore di Richardson è caratterizzato dal disegno di un solenoide, il quale consente all’operatore una presa salda e ferma.

Spatole di Mathieu

Sono spatole ideali per la piccola chirurgia. Sono provviste di valve di ampiezza leggermente diversa. Sono fornite in coppia per un totale di sei valve di ampiezza e profondità diverse. Sono una buona alternativa al Farabeuf e si differenziano da quest’ultimo per il numero e la posizione delle valve: una posizionata ad un’estremità e due posizionate sull’altra. Inoltre il manico è provvisto di due fori. Rispetto ai Farabeuf sono più pesanti ma l’estremità caratterizzata dalle due valve copre una superficie di presa più ampia.

Spatole di Mikulicz

Le spatole Mikulicz sono impiegate per divaricare contemporaneamente lembi e strutture molli per permettere l’accesso e la visualizzazione profonda della cavità addominale. Non sono strumenti autostatici e richiedono una forza di trazione notevole per essere efficaci. Possono avere larghezze e lunghezze differenti ed anche il manico può avere forme differenti.

Spatole di Kelly

Sono spatole molto simili alle Mikulicz, ma più profonde. Anche per questo tipo di spatole valgono gli stessi principi elencati sopra. Forza di trazione notevole per essere efficaci e possono avere larghezze e lunghezze differenti ed anche il manico può avere forme differenti.

Spatola di Fritsch

Si tratta di spatole di profondità particolarmente indicate per la chirurgia pelvica. Sono utili per trazionare il pube e raggiungere la pelvi.

Spatole St. Marks

Si tratta di spatole di profondità particolarmente indicate per la chirurgia pelvica e del retto. La loro conformazione e la possibilità di averne di forme diverse, permette al chirurgo di farsi spazio nella pelvi.

Spatola di Leriche

Si differenzia dalla Mikulicz per l’ampiezza dell’angolo di curvatura della valva.

Divaricatori autostatici

Divaricatore di Collin

Il divaricatore di Collin è impiegato negli interventi di chirurgia maggiore dell'addome per mantenere aperta una laparotomia. Le valve sono di varie misure, ampiezza e profondità. Il divaricatore lo si ritrova smontato all’interno del container ma il suo assemblaggio è rapido ed intuitivo. Le parti che lo costituiscono sono le due branche le quali presentano un’impugnatura ad anelli, la cremagliera ed un fulcro, all’interno del quale va inserita una vite. La vite che blocca le branche può bloccare anche una terza valva utilizzata per trazionare verticalmente la laparotomia. Alle estremità distali delle due branche si inseriscono ad incastro le due placche. Avvicinando tra loro gli anelli e chiudendo la cremagliera, le placche distali si divaricano permettendo una visione ottimale del campo operatorio.

Rochard

È un divaricatore autostatico composto da diversi elementi: conta da 2 valve, una coppia di catene, dei ganci ed un’impalcatura che viene fissata alla testa del letto operatorio. I divaricatori vengono posti in trazione tramite le catene fissate all’impalcatura con dei ganci. Oltre a divaricare i lembi ed allargare il campo visivo degli operatori, il divaricatore rochard è utile al sollevamento del torace.

Divaricatore di Holzbach

La descrizione del divaricatore di Holzbach è sovrapponibile a quella del divaricatore di Collin. La differenza di quest’ultimo sta nel possedere delle placche fenestrate

Divaricatore di Balfour

Il divaricatore di Balfour si impiega nella chirurgia dell'addome per mantenere aperta una laparotomia. Le valve sono di varie misure e profondità, nonché ampiezza e possono essere cambiate rapidamente. È possibile inserire anche una terza valva in modo che il campo sia divaricato in senso longitudinale e trasversale. Si differenzia dal collin e dall’Holzbach poiché il sistema di fissaggio della valva centrale e dei divaricatori laterali sono a vite piuttosto che a cremagliera ed il fulcro del divaricatore è costruito intonro ad un’impalcatura.

Divaricatore di Kirschner

È composto da 4 valve che, una volta posizionate, si fissano ad un supporto metallico.

Divaricatore autostatico di finocchietto

Questo divaricatore è utilizzato nella chirurgia a cielo aperto del cuore. Permette di divaricare lo sterno e le coste. Una valva è fissa mentre l’altra scorre su un carrello dentellato.

Divaricatore autostatico di Beckman

Il divaricatore autostatico di Beckman viene impiegato per mantenere aperte piccole ferite chirurgiche senza l’impiego di retrattori manuali. Ha un raggio di apertura modulabile grazie alla cremagliera. Le branche presentano un ulteriore snodo che ne consente la flessione ed un migliore adattamento al campo chirurgico. I rastrelli alle due estremità possono essere più o meno profondi, appuntiti o smussi. Non è indicato per mantenere divaricate ferite profonde.

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