Quello della mancanza dei parcheggi per i dipendenti degli ospedali è diventato un problema ormai diffuso. Un pensiero costante che angoscia migliaia di infermieri, medici, oss e ausiliari di qualsiasi regione e città. A Trento, per esempio, da oltre cinque anni i dipendenti vivono una situazione esasperante, resa tale anche dalla carenza di valide alternative all'uso dei mezzi propri.
Loris, Oss: Al Santa Chiara la situazione parcheggi è insostenibile
Loris Campestrin, Operatore socio sanitario dell'azienda ospedaliera Santa Chiara di Trento dice: Da troppi anni stanno rubando il nostro tempo ed è ora di trovare una soluzione
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Ai parcheggi, ma anche agli orari dei treni che nonostante siano pieni di pendolari che dalle valli arrivano fino in città, non tengono conto dei turnisti.
Più volte ci siamo lamentati - racconta l'operatore - e abbiamo raccolto firme per chiedere di adibire più spazi ai parcheggi. Soprattutto per chi entra in turno nel pomeriggio la situazione è davvero insostenibile. Dobbiamo partire da casa circa due ore prima e rimanere in auto finché non si libera un posto. Non possiamo mica occupare i posti riservati all'utenza. Così spesso siamo costretti a lasciare la macchina in doppia fila o dietro quella di un collega del turno di mattina, salire in reparto, prendere consegne e poi tornare al parcheggio per prendere il posto dell'auto che andrà via. Questa non è vita
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Fino a tre anni fa, Loris ci dice che i dipendenti potevano usufruire di uno spazio privato dove poter parcheggiare. Poi, il proprietario ha giustamente reclamato la sua proprietà per altri usi e i lavoratori si sono ritrovati di nuovo con grossi problemi.
Un parcheggio provvisorio in realtà ci sarebbe - svela Loris - ma non vogliono farcelo usare, perché si sta aspettando una sentenza sull'avvio dei lavori di un nuovo ospedale proprio in quella zona
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Bisogna considerare inoltre che in questi ultimi anni l'utenza dell'ospedale e gli accessi sono aumentati, così come i suoi dipendenti, quindi le richieste di posteggio sono anch'esse aumentate rispetto al passato.
L'alternativa sarebbe usare i treni oppure gli autobus cittadini, ma a quanto pare non risolverebbero i problemi.
La linea ferroviaria della Valsugana e della Val di Non - spiega - è lenta e soprattutto passa in orari che non tengono conto dei turnisti. Quando dobbiamo fare pomeriggio, siamo costretti a prendere il treno troppo presto, mentre la sera, all'orario in cui finiamo il turno, non ne troviamo uno che ci riporti a casa
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Potenziare la linea ferroviaria sarebbe dunque una buona soluzione sia per compensare alla carenza di parcheggi sia per smaltire il traffico cittadino e quindi il tasso d'inquinamento.
Per quanto riguarda i parcheggi - sottolinea Loris - noi saremmo disposti anche a posteggiare l'auto esternamente, in un luogo lontano dall'ospedale, purché ci forniscano dei bus per raggiungere la struttura in orario
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Le numerose richieste di Loris e di molti altri dipendenti del Santa Chiara hanno raggiunto più volte i vertici dell'Azienda ospedaliera, dell'amministrazione comunale e provinciale di Trento, ma finora non è stato fatto nulla di concreto.
L'ultima speranza è appesa ad una nuova petizione on line lanciata da Loris, che finirà presto sulle scrivanie di Mauro Gilmozzi, assessore provinciale alle infrastrutture e ambiente, di Luca Zeni, assessore provinciale alla salute P.A.T. di Trento, Paolo Bordon, direttore geenrale Apss e Alessandro Andreatta, sindaco di Trento.
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