Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la legge che istituisce l’elenco telematico degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la loro formazione in Piemonte.
Approvato elenco telematico degli operatori socio sanitari in Piemonte
Anche in Piemonte, dopo Liguria e Lombardia, gli operatori socio sanitari avranno un elenco telematico nato come strumento di tutela e controllo a favore degli operatori stessi e degli utenti.
Il provvedimento, come ha spiegato il primo firmatario Giorgio Bertola (M5s), intende valorizzare le competenze degli operatori e dare maggiore visibilità agli enti accreditati che operano sul territorio offrendo inoltre una forma di garanzia ai cittadini che fruiscono dei loro servizi. Un contributo, dopo l’emergenza Covid-19, per rendere migliore la Sanità regionale e far sì che il Piemonte si trovi meno vulnerabile in caso di nuove emergenze
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Il testo finale – licenziato con alcuni emendamenti proposti per la Giunta dagli assessori alla Semplificazione Maurizio Marrone e al Lavoro Elena Chiorino – prevede dunque che la Regione istituisca l’elenco degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione. Il primo elenco raccoglierà i nominativi di coloro che hanno conseguito l’attestato di qualifica professionale di operatore sociosanitario e abbiano acquisito il titolo, operino o siano residenti in Piemonte. Il secondo elenco raggrupperà invece gli enti di formazione accreditati e gli Istituti professionali a indirizzo “servizi sociosanitari” e “servizi per la sanità e l’assistenza sociale”.
Alla Giunta regionale è demandata l’ideazione di un regolamento che preveda le modalità di redazione, gestione, funzionamento e aggiornamento dell’elenco. Nel corso del dibattito generale il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha sottolineato l’importanza di questa legge per il Piemonte
, puntualizzando che la maggioranza è sempre disponibile ad approvare provvedimenti utili per i cittadini senza guardare all’appartenenza di chi li propone
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Per il Pd Domenico Rossi ha sottolineato che quanto accaduto nei mesi scorsi durante il lockdown, quando diverse strutture socioassistenziali sono andate in crisi e hanno avuto enormi difficoltà nel reperire personale adeguato, dimostra la bontà di questa proposta
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