Finisce in tribunale, davanti al giudice monocratico di Foggia, la vicenda di una donna quarantenne di Troia che aveva vinto un concorso unico regionale per l'assunzione di 2445 Oss ma che era stata cancellata dalla graduatoria della procedura concorsuale per assenza del requisito specifico di ammissione
. L'attestato presentato era infatti risultato falso, non valido ai fini lavorativi, dopo gli accertamenti condotti dal Policlinico di Foggia presso le Regioni competenti. All'udienza predibattimentale del 15 dicembre 2023 la signora, riconosciuta vittima di truffa, è stata risarcita per 7 mila euro e il giudice ha accolto la richiesta congiunta della difesa di non procedere oltre contro gli imputati per remissione di querela.
Vince il concorso per Oss, cancellata da graduatoria per titolo falso
Le indagini hanno accertato che la donna, che in seguito alla comunicazione dell'Azienda sanitaria aveva presentato un esposto alla Procura di Foggia facendosi rappresentare dall'avvocato Umberto Bulso, è stata vittima di truffa.
Agli atti risulta che l'aspirante Oss aveva conseguito il titolo frequentando regolarmente un corso di formazione professionale presso un struttura ricettiva della città e svolgendo il tirocinio di due mesi in una casa di riposo per anziani, sostenendo altresì il costo di 2mila euro.
Nella denuncia si legge che il corso regolarmente ed effettivamente frequentato dalla querelante, è stato tenuto da diversi istruttori (infermieri, fisioterapisti, educatori) per una durata di circa sei mesi (da inizio ottobre 2018 sino alla primavera del 2019) ed era articolato in una frequenza di una o due volte alla settimana, mattina e pomeriggio, con lezioni della durata ciascuna di quattro ore
.
Dopo aver superato il concorso pubblico, la donna era stata ritenuta idonea ed aveva ricevuto una formale convocazione dall'azienda ospedaliera, fissata per il 5 ottobre 2021, per sottoscrivere il contratto di assunzione a tempo determinato.
Ma, come si legge nella querela, in data 12 dicembre 2021 le era pervenuta una Pec dagli Ospedali Riuniti con la quale le veniva comunicato che a seguito di accertamenti esperiti presso le regioni competenti in ordine alla verifica degli attestati di Oss, l'attestato era risultato falso e che si sarebbe avviato un procedimento di decadenza dalla graduatoria degli idonei al concorso espletato
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Ritenendo in un primo momento che ci fosse stato un errore negli accertamenti
, l'aspirante Oss aveva ribadito l'autenticità del titolo conseguito, dando mandato all'avvocato Eugenio Cafagna di contestare il contenuto della Pec.
Confermata poi la falsità dell'attestato, il responsabile legale del Policlinico aveva provveduto ad inoltrare una richiesta di chiarimenti al centro di formazione che, risultato estraneo alla vicenda, aveva confermato che la signora non risultava essere mai stata iscritta presso l'Ente e che l'attestato che le era stato rilasciato era palesemente artefatto.
La struttura del documento non è rispondente a quello in uso presso la regione Campania al periodo di settembre 2018 e la data di esame non risponde a quelle calendarizzate dall'Ente di formazione
, aveva dichiarato il mandatario del centro in questione.
La società foggiana organizzatrice del corso di formazione professionale, dalla quale sinora non è giunto alcun riscontro, è stata citata in giudizio per aver organizzato un corso di formazione professionale per Oss rappresentando falsamente che lo stesso fosse riconosciuto dalla Regione Campania come corso di qualificazione per l'accesso ai concorsi pubblici e rilasciando una falsa attestazione di qualifica professionale, procurandosi un ingiusto profitto ovvero la quota di partecipazione al corso versata dalla vittima
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