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Operatori Socio Sanitari

Fermo, maltrattamenti in casa di riposo: 3 indagati

di Redazione Roma

Violenze fisiche e psicologiche. Erano le vessazioni a scandire la giornata degli ospiti di una casa di riposto della provincia di Fermo. Le avrebbero compiute tre operatori, ora indagati. Nei loro confronti i carabinieri hanno notificato il divieto di avvicinamento alle persone offese e dell’esecuzione della professione. L’assessore regionale alla Sanità, Saltamartini: Vigileremo sulla vicenda col massimo rigore. E se ci sarà il rinvio a giudizio ci costituiremo parte civile.

Tre gli Oss accusati di violenze fisiche e psicologiche

Dopo l’arresto di quattro Oss nel foggiano, accusati di maltrattamenti e violenze sessuali nei confronti di alcuni pazienti ricoverati in una Rsa di Manfredonia, risalendo lo stivale ecco un’altra brutta storia – in termine di maltrattamenti agli anziani – questa volta dalle Marche (regione che è stata teatro, il 29 luglio scorso, di un fatto di una violenza disumana). I carabinieri del Nas di Ancona, coadiuvati dai militari dell’Arma del comando provinciale di Montegiorgio (Fermo), hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di tre operatori che prestano servizio in una casa di riposo di Montelparo, nell’entroterra fermano. Sono tutti accusati di maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di alcuni pazienti ospiti della struttura convenzionata Asur, l’Azienda sanitaria unica regionale.

Dettagliando, l’ordinanza concerne il divieto di avvicinamento per i tre operatori indagati alle persone offese, con contestuale divieto dell’esercizio della rispettiva professione. Le attività investigative hanno avuto inizio lo scorso dicembre, dopo la denuncia dei presunti maltrattamenti presentata ai carabinieri dalla direzione della casa di riposo (che oggi rimarca di sentirsi parte lesa ed esprime profondo rammarico per quanto sarebbe emerso, riponendo piena fiducia nell’operato della magistratura che, come ribadiamo, è stata attivata dallo stesso ente per tutelare i propri ospiti). Nella denuncia si faceva presente che taluni dipendenti segnalavano comportamenti non consoni da parte di qualche operatore. A seguito di ciò, nel prioritario interesse degli assistiti, la direzione stessa, senza indugio ha informato i carabinieri affinché accertassero veridicità e fondatezza della segnalazione.

Gli elementi acquisiti nell’ambito della fase preliminare delle indagini hanno quindi permesso di avviare una serie di approfondimenti investigativi nonché di documentare (anche con il supporto di telecamere) condotte abituali di maltrattamento fisico e psicologico ai danni di alcuni anziani pazienti. Parliamo di condotte considerate di particolare gravità dagli inquirenti, ancor più perché rivolte verso soggetti fragili e vulnerabili, contraddistinti da un’età avanzata e bisognosi di una assistenza costante.

Appresa la notizia ha espresso totale sgomento l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, anticipando la decisione della Regione Marche derivante dal confronto con il governatore Francesco Acquaroli di costituirsi parte civile qualora le persone che sono state colpite dalle misure precautelari verranno rinviate a giudizio. Quindi Saltamarini ha aggiunto: Ognuno è tenuto ad assumersi le responsabilità delle proprie funzioni, in particolar modo quando si tratta di persone così fragili e indifese. Vigileremo con il massimo rigore.

Giornalista

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