Si chiama Mridian ed è un macchinario di ultimissima generazione che permette di tracciare la posizione del tumore in tempo reale. A pilotarlo però non è un professionista sanitario, ma il paziente stesso.
Il paziente non è più passivo, ma gioca un ruolo attivo nel trattamento
L’apparecchio è utilizzato nella radioterapia ed è in dotazione al Policlinico Gemelli, nel centro di alta tecnologia oncologia Art (Advanced radiation therapy). Ne esistono nove in tutto il mondo.
Mridian è dotata di risonanza magnetica nucleare che rilascia quattro immagini al secondo e consente di tracciare la posizione del tumore in tempo reale per individuare il punto esatto da colpire, escludendo i tessuti sani, in modo estremamente selettivo
spiega al Corriere della Sera Vincenzo Valentini, direttore del polo di Scienze oncologiche ed ematologiche del Gemelli.
La vera novità è che il paziente non è più passivo. Ma muove l’apparecchio con una sorta di joystick, individuando il punto esatto in cui va applicata la radioterapia. E quindi diventa protagonista della terapia stessa.
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