Il collegio Ipasvi di Pescara ricorre al Tar del Lazio contro il decreto del ministro della Salute sulle società scientifiche, emanato il 2 agosto 2017. Lo ha stabilito il consiglio direttivo, presieduto da Irene Rosini, con specifico atto deliberativo. L’ipasvi di Pescara condivide così un percorso che vede partecipi altri collegi Ipasvi e associazioni professionali infermieristiche.
Società scientifiche, anche l’Ipasvi Pescara ricorre al Tar
Il decreto, firmato dal ministro Beatrice Lorenzin, istituisce l'elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie che elaboreranno le linee guida, validate dall’istituto superiore della sanità (protezione dell’assistito, buon andamento del sistema salute e tutela del professionista), a cui dovranno attenersi le professioni sanitarie nell’esercizio professionale. Con il decreto si stabiliscono i requisiti che le società scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie devono possedere per l’iscrizione nell'elenco, secondo quanto previsto dalla legge 24/2017 sulla sicurezza delle cure e sulla responsabilità professionale sanitaria. Tra i requisiti fondamentali per l’iscrizione, compare quello della rappresentatività.
La società scientifica o l’associazione tecnico professionale che ambisce a essere iscritta nell’elenco ministeriale – spiega Irene Rosini, presidente del collegio Ipasvi Pescara – deve poter dimostrare di rappresentare almeno il 30% dei professionisti appartenenti alla stessa specializzazione o disciplina o nella specifica area o settore di esercizio professionale. Per la professione infermieristica è difficilissimo ottemperare a tale requisito in quanto non è stato ancora dato corso ai disposti del comma 566 della Legge 190 del 2014. Il risultato è che il decreto, così come è stato concepito, finisce con il precludere a tutte le realtà associative infermieristiche la possibilità di intervenire nella produzione delle linee guida, che in realtà dovremmo applicare, ancorché definite da altri
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Oltre al decreto del 2 agosto, si è aggiunto anche quello del 29 settembre che istituisce l’Osservatorio Nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità presso l’Agenas, sempre previsto dalla legge 24/2017, dove all’articolo 2 comma 3 si legge: …l’Osservatorio si avvale delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie, come individuate ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 24 del 2017…
Anche se la Federazione nazionale Ipasvi ha chiesto un’interpretazione autentica delle norme contenute nel decreto del 2 agosto, il collegio Ipasvi di Pescara ritiene inevitabile il ricorso al Tar del Lazio poiché un’interpretazione autentica non può comunque stravolgere la norma o l'atto giuridico di origine.
A maggior ragione – conclude Irene Rosini – ricorreremo al Tar, affinché ci sia una ridefinizione del decreto che riconosca e prenda atto dell’unicità della disciplina infermieristica e delle competenze specialistiche degli infermieri in tutti gli ambiti del loro esercizio professionale
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