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L'Ipasvi scrive al ministro, ma il tempo stringe

di Redazione

Una lettera al ministro per chiedere di intervenire sul caso delle società scientifiche. È quanto sta preparando la Federazione Ipasvi nazionale per richiedere un intervento volto alla modifica del decreto in modo da garantire alla professione infermieristica la doverosa partecipazione al sistema di produzione delle linee guida.

Società scientifiche, Mangiacavalli prepara una lettera al ministro

barbara mangiacavalli

La presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli

Sembra prendere tempo la presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli. Dopo la fumosa riunione della consulta delle società infermieristiche, chiamate a raccolta a Roma per presentare le loro posizioni, ma che di fatto si è conclusa con nulla di concreto sul tavolo, Mangiacavalli prende carta e penna e si prepara a scrivere al ministro.

Il comitato centrale – scrive la presidente in una circolare inviata a tutti i collegi - ha potuto riscontrare con grande disappunto la criticità relativa ai requisiti necessari all’iscrizione nell’apposito elenco creato dal ministero per le società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. In particolare, il requisito della rappresentatività - così come formulato all’art. 2, comma 1, lett. b del decreto stesso - di fatto comporterebbe l’impossibilità di iscrizione nell’elenco per tutte le associazioni tecnico-scientifiche di natura infermieristica, precludendo così alle nostre realtà associative di carattere scientifico la possibilità di produrre linee guida validate dall’Istituto superiore della sanità.

Di qui la scelta di preparare una memoria scritta che il comitato centrale presenterà al ministero al fine di richiedere un intervento volto alla modifica ovvero ad un’interpretazione autentica del decreto.

Ma il tempo è oro. E c’è chi si muove per altre strade. È il caso del collegio Ipasvi Carbonia-Iglesias , che ha deliberato la decisione di ricorrere al Tar. Il direttivo convocato d’urgenza dal presidente Graziano Lebiu, infatti, ha deliberato all’unanimità di dare mandato a uno studio legale di ricorrere innanzi al Tar Lazio. Il tempo stringe, infatti, e se si vuole fare ricorso bisogna cominciare a muoversi, pena la scadenza dei termini di legge.

Per il collegio Ipasvi Carbonia-Iglesias il decreto crea un danno alla professione infermieristica italiana; porta ad affermare che in Italia l’infermieristica non abbia dignità scientifica; non riconoscere l’evoluzione professionale di una parte fondamentale del nostro sistema salute e svilisce quanto prodotto da anni da molti professionisti infermieri riuniti in importanti, autorevoli e solide associazioni tecnico-scientifiche.

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