Un viaggio, affascinante ed eterogeneo, della professione infermieristica nel capoluogo emiliano. Una storia che Ada Simmini e Meris Fiamminghi, infermiere e autrici del volume “Cinquant’anni di professione infermieristica a Bologna”, raccontano a Nurse24.it. Presentando le vicende di numerosi colleghi che, nel corso dei decenni, hanno determinato lo sviluppo fondante del ruolo e delle responsabilità.
Cinquant’anni di professione infermieristica a Bologna: un libro senza fine
La storia della professione infermieristica e della sanità bolognese, che è stata fatta anche dagli infermieri, custodita all’interno di un prezioso volume che le autrici hanno definito di accountability
. Di responsabilità, dunque. La stessa che ha sempre mosso Ada Simmini e Meris Fiamminghi, autrici di un’opera nella quale, come spiega l’Opi Bologna (che ha edito il libro), raccontano le storie di tanti colleghi che nel corso dei decenni hanno determinato la crescita della professione nella nostra città
. Un centro dove la formazione e la cultura sono di casa, e che ha dato i natali al 118 (il cui primo nucleo – costituito intorno ad uno dei gruppi di pubblica utilità che maggiormente si erano distinti per efficienza e organizzazione – è sorto qui il 1 giugno 1990 in occasione dei mondiali di calcio).
Intervistate da Nurse24.it, entrambe spiegano che il capoluogo emiliano ha dato loro moltissimo, come luogo nel quale abbiamo potuto emanciparci e sviluppare la professione che abbiamo scelto. Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con persone illuminanti
. Esperienze e conquiste importanti nel corso degli anni – una su tutte: la possibilità, per le donne, di poter decidere da sole per la propria salute (prima, infatti, era il marito a dover esprimere il consenso) – riportate all’interno di questa corposa pubblicazione, anticipata da un lavoro certosino.
Prima di cominciare abbiamo svolto una disamina di tipo legislativo – incalzano le autrici – scegliendo gli argomenti anche inerenti gli aspetti di cambiamento definito dal Servizio sanitario nazionale
. Focus sullo sviluppo delle responsabilità degli infermieri con competenze specialistiche – come nel caso degli infermieri specialisti del rischio infettivo – segno di un’evoluzione professionale che non si è mai fermata. Parole, quelle espresse da Simmini e Fiamminghi, a cui hanno fatto seguito quelle di Pietro Giurdanella, presidente di Opi Bologna: Avvertiamo la responsabilità di guida della professione in una comunità che rappresenta un patrimonio e una ricchezza
.
Conoscere la storia della professione infermieristica a Bologna per saperne di più sulla storia della professione in Italia: è questo l’ottimo “pretesto” per leggere il libro. A questo proposito, intervenuta alla presentazione di “Cinquant’anni di professione infermieristica a Bologna”, la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli, ha affermato che quanto hanno fatto i professionisti sanitari in mezzo secolo e oltre, all’interno del territorio bolognese ma non solo, rappresenta una risposta ai bisogni di salute del Paese
. Chiosando su un aspetto della professione che, fin troppo spesso, viene sottovalutato: Noi infermieri non scegliamo chi assistere, scegliamo di assistere
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Albano Fabio
1 commenti
Bologna, 50 anni Infermieri
#1
Ciao. Io, da Genova, posso solo ricordare 45 anni di attività. Anni volati, dove tanto è cambiato ma forse non abbastanza...