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Turbolenta successione all'IPASVI di Parma: nuovo presidente Matteo Manici

di Paolo Vaccarello

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PARMA - Il Dott. Matteo Manici nominato presidente dal rinnovato Consiglio Direttivo fino a novembre prossimo. La nomina fa seguito a quasi un anno di scontri in sede di approvazione di bilanci e dimissioni di 11 consiglieri.

Un continuo di colpi e contraccolpi tra la vecchia guardia, guidata dall'ormai ex presidente Paola Siri, e "un gruppo di amici molto attenti". Cosi ha preferito definire Manici il gruppo di iscritti che si è progressivamente gonfiato a partire dal 2011-2012 quando le assemblee e le approvazioni dei bilanci IPASVI di Parma sono diventate "particolarmente partecipate". Manici, già revisore dei conti durante la presidenza Bettoli (presidente fino al 2008), da una ricostruzione degli eventi occorsi negli ultimi 6 mesi che hanno portato alla sua nomina.

 

Il gruppo non ha accettato di buon grado la gestione delle spese sostenute dal collegio in questi anni, in particolare un accordo tra IPASVI ed Università che ha previsto uno stanziamento di 30.000 euro per un dottorato di ricerca in psicologia. Dottorato ottenuto da una psicologa ma, secondo Manici, soldi che potevano essere spesi a favore di più infermieri, magari per dottorati in scienze infermieristiche. Da allora il gruppo di amici ha iniziato ad esaminare attentamente i bilanci fino al novembre scorso quando, durante l'assemblea ordinaria degli iscritti, si sono presentati in massa, muniti di deleghe votando contro l'approvazione del bilancio preventivo 2013.

 

In quella sede era stato chiesto di tagliare la quota di iscrizione in quanto i bilanci preventivi pregressi già risultavano pessimistici rispetto ai consuntivi e portavano tutti gli anni avanzi considerevoli (quello del 2013 si è chiuso poi con un avanzo di 16.853,54 euro). Gli avanzi, spiega ancora Manici, sono probabilmente dovuti a spese previsionali aumentate di proposito per evitare di dover effettuare assestamenti di bilancio in corso d'anno, che andrebbero deliberati dall'assemblea la cui convocazione avviene ancora a mezzo posta, quindi estremamente lunga e costosa (circa 1.600 euro). Se da un lato spese previsionali elevate permettevano di non trovarsi scoperti nei pagamenti dei servizi e delle forniture evitando di diventare debitori, dall'altro gli avanzi, per norma di legge, non possono essere usati per spese correnti negli esercizi successivi, ma soltanto per investimenti. Di fatto quelle somme che gli iscritti pagavano in più rispetto all'esercizio erano vincolate a nuovi investimenti e non potevano essere utilizzati ad esempio per pagare spese telefoniche, bolli, cancelleria ecc.

 

Qualche giorno dopo la mancata approvazione, è giunta una contestazione del presidente. La dott.ssa Siri sollevava l'obiezione di alcune deleghe provenienti da iscritti ad altre provincie e diverse altre non accompagnate da documento di identità. Di fatto il bilancio rimane non approvato e il segnale che arriva è di guerra aperta. A marzo 2014 un'altra assemblea ha approvato il bilancio consuntivo 2013 ma non il preventivo 2014 per mancanza di tempo dovuto alle contestazioni. "Allora la Dott.ssa Siri prospettò un commissariamento da Roma in caso di mancata approvazione", e a parte dell'assemblea andava bene anche questa ipotesi. Mi sono posto a mediatore - afferma Manici - chiedendo che l'assemblea si aggiornasse a data da destinarsi convocando già da subito i presenti. Pochi giorni dopo la risposta negativa, in quanto la fattispecie non è prevista dal regolamento.

 

A quel punto numerosi consiglieri hanno rassegnato le dimissioni unendosi ad altri che già mesi prima si erano defilati facendo così mancare la maggioranza (dimessi 11 su 15 totali), portando alle elezioni suppletive di metà maggio. "Le elezioni più partecipate della storia recente del collegio di Parma" e snocciola altri numeri "342 votanti (su circa 3000 iscritti ndr) cioè circa il doppio delle altre elezioni". Il 14 maggio alla prima riunione del nuovo consiglio, la Dott.ssa Siri, vista cadere la maggioranza che l'aveva sostenuta, rimetteva il mandato e il consiglio direttivo ha trovato la quadra attorno al nome di Matteo Manici.

 

Mandato brevissimo. La carica arriverà a naturale scadenza a novembre p.v., e la nomina è legata al rispetto dei punti di un documento programmatico di cui siamo in possesso e che riassumiamo:

 

  • Pubblicazione on-line dei bilanci e dei bilanci preventivi in anticipo di almeno 10 giorni rispetto alla convocazione dell'assemblea.
  • Pubblicazione on-line dei rimborsi delle cariche e dei verbali del consiglio.
  • Un miglioramento della gestione anagrafica degli iscritti.
  • Cambio sede in affitto (l'attuale costa 33.500 euro/anno) e riduzione quota di iscrizione da 70 a 55-60 euro/anno

 

Trasparenza e comunicazione con gli iscritti, così riassume il neo-Presidente gli obiettivi che si è posto per questi 6 mesi, e ad onor del vero, il primo punto (trasparenza ndr) molto criticato nelle precedenti assemblee, è già stato parzialmente completato – dice orgoglioso – gli iscritti possono già trovare sul sito www.ipasviparma.it la pagina "Trasparenza" con i bilanci preventivi/consuntivi degli ultimi cinque anni e il bilancio preventivo 2014 da sottoporre all'assemblea convocata per il 25 giugno prossimo.

 

Per quanto riguarda la comunicazione agli scritti – continua – dobbiamo superare il sistema della convocazione a mezzo posta, lenta e costosa, ormai fuori tempo massimo.

L'intenzione è di creare un sistema di anagrafe informatizzata degli iscritti che permetta una convocazione paper-less che consentirà di risparmiare pur convocando più assemblee durante ogni esercizio.

 

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