Cambiare totalmente l'esperienza della persona assistita grazie alla conoscenza profonda delle parole e del loro effetto. Questo il fil rouge dell'evento ECM sulla comunicazione ipnotica organizzato dall'Ordine delle professioni infermieristiche di Rimini. Guidati dai colleghi esperti di comunicazione ipnotica, gli infermieri iscritti a Opi Rimini hanno avuto l'occasione di conoscere e approfondire una psico-tecnica che per i professionisti della salute rappresenta una freccia in più al proprio arco per erogare un’assistenza di qualità.
Infermieri e comunicazione ipnotica, evento ECM organizzato da Opi Rimini
L'aspetto relazionale e comunicativo è parte essenziale dell’esercizio nella pratica dell'assistenza infermieristica; apprenderne le metodiche ed utilizzarle attraverso un team infermieristico esperto in comunicazione ipnotica significa padroneggiare uno strumento di grande autorevolezza, che permette una presa in carico olistica della persona, aiutandola ad esternare il benessere che si nasconde dietro alla sofferenza e alla malattia.
Lo scorso 7 giugno, presso Casa di Cura Villa Maria (Ospedale Privato Accreditato), si è tenuto il corso di formazione ECM sulla comunicazione ipnotica per professionisti sanitari fortemente voluto dal direttivo dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Rimini, con l'obiettivo di creare cultura sullo strumento ipnosi, metodica che consente di ottenere una riduzione dell'ansia e del dolore portando benefici per il paziente, i familiari e i sanitari stessi, oltre che vantaggi in termini organizzativi.
Le parole sono lo strumento più potente che gli infermieri hanno per cambiare l'esperienza dei pazienti. Lo sosteneva già Florence Nightingale - spiega Milena Muro, presidente dell'associazione ASIECI (associazione scientifica infermieri esperti comunicazione ipnotica) - noi abbiamo aumentato la nostra capacità di utilizzo delle parole e la consapevolezza di come esse agiscono a livello neurofisiologico
, il che si traduce in una nuova dimensione di modalità assistenziale applicabile a tutti i livelli, dal percorso di cura a quello di riabilitazione.
Utilizzare la comunicazione ipnotica significa conoscere ed applicare in modo consapevole la comunicazione ed è per questo che può essere utilizzata sempre
, evidenzia Stefania Gurgone, infermiera di Anestesia e Rianimazione. Durante la pandemia da Covid-19, ad esempio, è stato uno strumento importante per favorire la tolleranza di devices molto impattanti, come i caschi per NIV
, spiega.
E ancora: gestire ansia, stress, dolore. A questo serve la comunicazione ipnotica, che non è esattamente ciò che ci fanno vedere in televisione - sottolinea Ludovica Nocilli, medico anestesista rianimatore -, ma è una vera e propria psico-tecnica alla portata di tutti i professionisti sanitari
. L'ipnosi, in verità, è uno stato di coscienza fisiologico che viviamo tutti nella nostra vita senza rendercene conto - continua Nocilli -. Acquisirne consapevolezza permette di riproporlo
nella relazione di cura, guidando l'assistito verso una migliore compliance.
L'ipnosi è molto infermieristica, perché è una forma di empowerment e serve a educere, cioè "far uscire da lui" le sue risorse naturali. L'esatto contrario di ciò che si pensa comunemente dell'ipnosi, ovvero quando si crede che l'ipnotista abbia un potere e il soggetto no (Maicol Carvello)
Arricchire il proprio cassetto degli attrezzi con uno strumento come la comunicazione ipnotica - ribadisce Simona Di Giandomenico, infermiera di Terapia Intensiva - significa poter aumentare la qualità dell'assistenza. Prendersi cura del paziente attraverso un uso consapevole della parola può fare davvero la differenza nel processo assistenziale
.
Su questa scia l’associazione ASIECI - che da circa un anno ha creato un distaccamento territoriale in Emilia-Romagna - ha già formato circa 500 professionisti sanitari mediante corsi di formazione aziendale implementati in tutta Italia. Obiettivo?
Un uso consapevole della comunicazione ipnotica nelle procedure invasive può consentire all'infermiere di portare il paziente a vivere l’esperienza di cura in modo originale e appropriato, alla ricerca di un maggior benessere psicofisico. Con ASIECI, spiega Maicol Carvello, infermiere referente ASIECI Emilia-Romagna, intendiamo importare questo tipo di cultura tra i nostri colleghi
.
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