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Mangiacavalli sul Decreto Calabria: tre buone notizie

di Redazione

Superamento tetto di spesa per il personale, sblocco del turn over e legalità rimessa al centro della Calabria: queste le tre buone notizie che l'approvazione del Decreto Calabria porta con sé secondo la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli. Ma, al fianco di queste, altre cose vanno ancora chiarite e alcuni dubbi sciolti e fra questi la clausola di salvaguardia dell'Economia inserita nel Patto per la Salute che, da tanti anni, tiene al guinzaglio il fondo sanitario nazionale.

DI Calabria, Fnopi: buone notizie sì, ma ora serve un passo in più

Il Decreto Calabria è stato approvato: il 19 giugno 2019 è un giorno storico sia per la sanità calabrese che verrà presa in mano dai commissari dell'Esecutivo, sia per il sistema sanitario che, tra le altre cose, vedrà lo sblocco del turn over.

Una norma, quindi, che permetterebbe alla sanità di uscire da questo quadro di carenza di personale che ha massacrato e sta massacrando le regioni italiane e che mette a rischio — sostiene la presidente Fnopi — la salute di tutti. Anche la recente questione relativa alla carenza di infermieri pediatrici fa pensare a questa allarmante situazione: troppi pazienti per ogni infermiere e l'assegnazione ai nostri professionisti di compiti impropri rispetto all'assistenza, aumentano del 25% circa il rischio di mortalità.

Buone notizie quindi, ma occhio a non fermarsi qui: Ora serve un passo in più, sostiene la Mangiacavalli, riferendosi specialmente al caso delle assunzioni. In particolare alla clausola di salvaguardia dell'Economia che tiene vincolato il fondo sanitario alle esigenze della finanza pubblica.

Bene quindi le nuove norme. Ora serve un passo in più

E il passo da fare è proprio questo: rendere certi gli investimenti in sanità con un aumento del fondo sanitario che sia svincolato dopo tanti anni di dipendenza dalle questioni dell'economia e sia certo e incomprimibile.

Ma non solo. Un altro importante dubbio da chiarire si riferisce alla possibilità che gli incrementi della spesa per il personale scattino solo dal 2020. L'allarme è stato lanciato — spiega la presidente — da Giulio Gallera, assessore al welfare di Regione Lombardia. Un allarme al quale devono seguire immediati chiarimenti e rassicurazioni, perché abbiamo bisogno di assumere ora se non vogliamo penalizzare i Lea.

E infine un nuovo modello di assistenza che punti più sulla territorialità e sulle specializzazioni infermieristiche aiuterebbe la valorizzazione della professione e — afferma la presidente Fnopiporterebbe ad una ulteriore qualificazione dell'assistenza e al miglioramento soprattutto della risposta ai bisogni dei cittadini, il principale motivo di essere del Servizio sanitario nazionale stesso.

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