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Sospesi perché senza PEC, i chiarimenti di Opi Taranto

di Redazione

Visto il clamore suscitato da un adempimento di legge il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Taranto, Pierpaolo Volpe, ha voluto fare chiarezza sul tema, precisando in una nota che moltissimi dei 190 infermieri sospesi non esercitano più la Professione da anni e sono ormai in quiescenza e che, comunque, la revoca della sospensione è immediata nel caso l’infermiere comunichi all’Ordine l’indirizzo di posta elettronica certificata. La missione 1 del PNRR rubricata “innovazione e digitalizzazione” impone un cambio di passo per tutta la Pubblica amministrazione e l’Ordine professionale in quanto Ente pubblico non è escluso.

Sospensione infermieri privi di PEC, Opi Taranto: adempimento di legge

L’Opi Taranto in quanto Ente Sussidiario dello Stato è obbligato ope legis ad applicare le norme che il Parlamento italiano approva.

La vicenda ha suscitato molto clamore mediatico. Il riferimento è alla decisione presa dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Taranto, che dopo aver richiamato circa 700 professionisti per non aver attivato la posta elettronica certificata PEC (come prevede la legge, pena la sospensione dall’albo), ha fatto scattare la sospensione per 190 di loro che hanno ignorato la prima diffida nella quale venivano concessi 30 giorni per mettersi in regola.

Le abbiamo provate tutte - afferma il Presidente Pierpaolo Volpe in una nota di precisazione - in un anno e mezzo abbiamo inviato diverse comunicazioni per preavvertire dell’obbligo imposto per legge e abbiamo richiesto anche la collaborazione della ASL Taranto per diffondere anche tramite la mailing list interna le note informative agli iscritti, ma nulla. L’Opi Taranto tra l’altro già da diversi anni fornisce gratuitamente la PEC ai propri iscritti, basta farne richiesta.

L’Opi Taranto in quanto Ente Sussidiario dello Stato è obbligato ope legis ad applicare le norme che il Parlamento italiano approva – puntualizza ancora Volpe -. Nel caso l’Ordine professionale non procedesse alla sospensione, l’inadempimento costituirebbe motivo “di scioglimento e di commissariamento dell’Ordine inadempiente ad opera del Ministero vigilante sui medesimi”.

Specificato anche che moltissimi dei 190 Infermieri sospesi non esercitano più la Professione da anni e sono ormai in quiescenza, Volpe prosegue: Il mancato adempimento all’obbligo di legge ha arrecato negli anni non pochi problemi alle casse dell’Ordine, costretto ad inviare a mezzo posta ordinaria le comunicazioni previste per legge, sottraendo quindi risorse alle attività istituzionali dell’Ente e al potenziamento dell’offerta formativa, auspicando che il “clamore mediatico” di queste ore forse convincerà anche i più “resistenti”, ma non ci sono alternative, lo impone il PNRR e il cambiamento.

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Commenti (1)

HENRIETTA

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3 commenti

PEC vs titoli post base universitari conseguiti senza diploma di maturità

#1

Mi fa piacere leggere che gli OPI siano così solerti nell'applicare le leggi, dovrebbero quindi esigere dai propri iscritti il diploma di maturità per coloro che hanno conseguito un master (in modo da poter redigere degli elenchi consultabili da tutti.)

Infatti molti infermieri senza il diploma di maturità si sono comunque iscritti a master on line, dichiarando il falso e conseguendone il titolo che hanno poi utilizzato per fare carriera in enti sia pubblici sia privati.

Anche questa situazione dovrebbe essere sanata: fuorilegge quanto il non possedere un indirizzo PEC.