Ordine professionale ed Rsu, ci sono dubbi sulla liceità di questo doppio ruolo? Il ministero della Salute dice chiaramente che gli enti (Fnopi e Opi provinciali) non possano nel corso della loro attività svolgere un ruolo attivo tipico della rappresentanza sindacale. La presidente Fnopi richiama l’accordo quadro del ’98 che è esplicito: i ruoli sono incompatibili. I sindacati invece la pensano diversamente. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Annalisa Silvestro.
Silvestro: La legge è chiara non facciamo finta di nulla
La questione nasce da una richiesta di chiarimento da parte di un ordine provinciale al ministero della Salute. La direttrice del ministero ha scritto: In base ad una interpretazione letterale della norma, la scrivente è dell’avviso che gli Enti in parola (FNOPI e OPI provinciali ndr) non possano nel corso della loro attività svolgere un ruolo attivo tipico della rappresentanza sindacale (organizzazione di vertenze, organizzazione o adesione a scioperi o manifestazioni sindacali, ecc
. Ma ha anche specificato che le norme sopra citate (la legge n.3/18 che istituisce gli ordini delle professioni sanitarie, ndr) non prevedono una incompatibilità tra i due ruoli
.
Per i sindacati l’incompatibilità non c’è. Anche perché, come dice il presidente di Nursing Up Antonio De Palma, il componente di un direttivo di un ordine non è l’ordine, non decide singolarmente, ma collegialmente
. Anche Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp, è chiara: Non c'è incompatibilità, ma rimane l'aspetto etico a cui tutti sono tenuti
.
Sull’argomento è intervenuta anche la presidente Fnopi Barbara Mangiacavalli, che in una comunicazione indirizzata ai presidenti degli ordini provinciali, richiama l’accordo quadro del ’98. Tale accordo all’rt. 9 recita chiaramente: La carica di componente della RSU è incompatibile con qualsiasi altra carica in organismi istituzionali o carica esecutiva in partiti e/o movimenti politici
. Ma secondo Mangiacavalli è chiaro che l’interesse primo a non avere componenti incompatibili è della sola Rsu, in quanto una decisione presa con il voto di un membro incompatibile potrebbe essere eccepita come vizio del procedimento decisionale e potrebbe rendere illegittima l’eventuale delibera presa con il voto del componente incompatibile
. Quindi spetta al singolo Rsu scegliere da che parte stare. Perché, dice la presidente Fnopi, detta incompatibilità non è rilevabile dalla Federazione
.
Sulla stessa linea d’onda la dottoressa Annalisa Silvestro, che avverte: Non ne facciamo una questione di lana caprina. L’incompatibilità c’è ed è scritta benissimo nell’accordo quadro del ’98. Ora se vogliamo far finta di nulla, ne prenderemo atto
.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?