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L'Infermiere che muove l'economia

di Pasquale Dente

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Premesso che non sono un economista, ne tantomeno ho competenze in questo settore, ma la riflessione che vi descrivo è nata da un semplice discorso fatto con un collega, seduti in un pub di Oxford accanto ad un camino.

NAPOLI. All’inizio del 2015 dopo alcune analisi fatte dall’Università di Oxford, (che conta ben 4 ospedali) si è riscontrato che nelle sue strutture mancavano circa 500 infermieri, ed era il caso di colmare questa mancanza. Senza fare mega concorsi, o avvisi pubblici, ha cominciato a guardarsi un po’ attorno per cercare queste unità.

Portogallo, Spagna ed infine Italia erano dei potenziali bacini di infermieri, inoltre, questi paesi non hanno posto alcuna resistenza a questo esodo. Con questa mossa, l’Università di Oxford si è accaparrata professionisti formati da altre nazioni, quindi con un grosso risparmio economico in termini di investimenti per formazione, ma anche forza lavoro ed una risorsa economica incredibile.

Vi spiego il perché: lo stipendio base di un infermiere ad Oxford, alle prime armi, o comunque senza esperienza nel regno unito si aggira sulle 22,000 sterline annue, senza contare maggiorazioni di festività, notti e straordinari che sono praticamente illimitati.

Se moltiplichiamo questi 500 infermieri per le 22,000 sterline fanno ben 11 milioni di sterline all’anno. Su questi soldi il 20% circa viene pagato in tasse, ed il restante 80%? Che fine fanno gli oltre 8 milioni e mezzo di sterline? (pari a circa 12 milioni di euro) La risposta è palese ed è sotto gli occhi di tutti, rimangono ad Oxford!

dente-radcliffe-hospitalSono praticamente spesi in alloggi, cibo, abbigliamento, trasporti, generi di prima necessità e divertimenti vari. Noi, uso il noi in quanto facente parte dei 500 infermieri, siamo qui a fare un esperienza incredibile, imparare la lingua e nuove tecniche, e loro ci pagano, ma questi soldi in un modo o nell’altro, ritornano sotto varia forma alla città di Oxford.

In un modo o nell’altro l’uno è funzionale all’altro, ma i benefici sono spartiti ad entrambi in parti uguali. Dopo questo breve discorso mi chiedo il perché l’università di Oxford non ha pensato di accorpare i reparti, o meglio chiuderne alcuni, o peggio ancora dislocare competenze in altre città?

A questa domanda, nel piccolo pub dinanzi ad un camino, io ed il mio collega non siamo riusciti a dare una risposta adeguata. Abbiamo solo pensato che questi sono Inglesi, non capiscono nulla, non sono furbi come noi Italiani!

Pensate che attualmente in Italia, secondo alcune stime ci sono circa 60 mila posti di lavoro vacanti, moltiplicate il tutto per 1810 euro mensili e poi per 12.

Una cifra stratosferica che potrebbe davvero risollevare le economie di alcune realtà, ma anche di tanti individuo e famiglie.

Vorrei spendere le ultime righe per augurare un Buon Natale ed un buon inizio di 2016 a tutti quei colleghi che come me, passeranno questo periodo in reparto, o in città non natie. Continuando a fare il proprio lavoro e stando accanto a chi sta male.

Tutto questo è il Nurse Power!

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