Spesso al Sud si assiste a turni massacranti per la mancanza ormai cronica di personale, che non può più sopportare e supportare un Sistema Sanitario che punta tutto sul risparmio a discapito dei lavoratori e soprattutto dei pazienti, che si trovano a "subire" un'assistenza non consona alla normalità.
ROMA. Si va spediti verso l'eliminazione del blocco del turnover per gli Infermieri. Lo annuncia in un comunicato stampa la sen. Annalisa Silvestro, presidente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi. Nei giorni scorsi la conferenza delle Regioni ha dato l'ok allo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) dando spazio alla possibilità di assunzioni a tempo indeterminato non solo nelle regioni stabili dal punto di vista economico-finanziaria, ma anche in quelle, quasi tutte del Meridione, che sono costrette a un patto di stabilità rigido e avverso allo sviluppo occupazionale.
Spesso al Sud si assiste a turni massacranti per la mancanza ormai cronica di personale, che non può più sopportare e supportare un Sistema Sanitario che punta tutto sul risparmio a discapito dei lavoratori e soprattutto dei pazienti, che si trovano a "subire" un'assistenza non consona alla normalità.
Per Silvestro si tratta di “un primo passo importante, ora lo sblocco del turnover; lo schema di Decreto del presidente del Consiglio sulla stabilizzazione di parte dei precari del Servizio sanitario nazionale, è una boccata di ossigeno per le aziende con gli organici ormai ridotti all’osso, ma anche e soprattutto per quei professionisti che mettono tutto il loro impegno nell’assistenza, ma fino a oggi si trovavano in una vera condizione di precarietà Ora l’obiettivo è lo sblocco del turnover, almeno in quelle Regioni – dove a esempio c’è il piano di rientro – che vivono una condizione ai limiti della sostenibilità per mancanza di personale.”
"Il testo sul quale è stata raggiunta l’Intesa, prevede la possibilità di avviare procedure concorsuali riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale per coprire sino al 50% dei posti disponibili - si legge più avanti nella nota di Silvestro - potranno accedere alla stabilizzazione i precari del Ssn che abbiano prestato un servizio effettivo non inferiore ai tre anni nell’ambito del quinquennio precedente."
“È un primo passo – conclude la presidente Silvestro – e l’importante ora è non fermarsi, sia nell’interesse del Ssn sia dei professionisti che ne fanno parte e che finora non si sono mai tirati indietro nel compiere il loro dovere, nonostante l’incertezza in cui si sono trovati. Le condizioni di lavoro degli infermieri nelle strutture e nei servizi dell'intero Sistema salute italiano sono in assoluto difficili. Strutture e servizi sanitari reggono grazie all'impegno e all'abnegazione degli operatori e dei professionisti, di cui la parte prevalente è costituita da infermieri. I nostri professionisti hanno competenza, capacità, motivazione e una preparazione professionale che li rende richiesti anche all'estero, ma sono troppo spesso sacrificati sull’altare di un risparmio di spesa che si fa troppo spesso a loro spese e a spese dei pazienti che ottengono un’assistenza di qualità sempre più bassa e più carente. E anche chi lavora, ma senza supporto e senza ricambio e per di più in condizioni di precarietà, è sottoposto a un tale livello di stress che spesso ha difficoltà a mantenere un elevato livello di qualità delle prestazioni che invece, in condizioni non dico ottimali, ma semplicemente normali, è prerogativa della sua professionalità e delle sue capacità.”
Chi vivrà vedrà!
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