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L'Ipasvi di Varese dichiara guerra ai falsi annunci

di Redazione

Lotta dura alle badanti che si spacciano per infermiere e alle società che reclutano infermieri, ma poi in realtà cercano segretari o lavapavimenti. Il collegio Ipasvi di Varese ha deciso di mettere un freno al fenomeno e ha dichiarato guerra agli annunci fasulli.

L’Ipasvi di Varese dichiara guerra ai falsi annunci

annuncio badante infermiera

Un annuncio online in cui una badante vanta competenze infermieristiche

Sempre più spesso ci vengono segnalati inserzioni di badanti che si definiscono infermiere o in grado di effettuare prestazioni infermieristiche quali iniezioni intramuscolo e/o medicazioni – dice Aurelio Filippini presidente del collegio Ipasvi di Varese -.  Non si può tollerare ulteriormente questa confusione. Capisco che definirsi infermiere dia sicurezza rispetto all’assistenza a persone anziane e fragili, ma spacciarsi per infermiere o per competente in infermieristica, in realtà mette a rischio le persone che verranno assistite senza le conoscenze e le competenze necessarie.

E allora occhio a chi si sceglie come badante. Perché se si ha bisogno di assistenza qualificata si cerca un infermiere – dice ancora Filippini - anche tramite l’attivazione dell’assistenza domiciliare integrata o attraverso i liberi professionisti; diversamente la badante va benissimo. Il collegio di Varese ha dato il via a una sorta di caccia alla badante che si spaccia per infermiera. Al punto che ha deciso di postare sotto ogni annuncio fuorviante la seguente dicitura

Gentile Sig.ra ... il collegio Ipasvi (Infermieri Professionali Assistenti Sanitarie Vigilatrici d'Infanzia) di Varese tutela il cittadino e i professionisti. Lei non risulta iscritta a nessun albo professionale a livello nazionale. Il suo annuncio ravvisa gli estremi per il reato di abuso di professione e di concorrenza sleale, ma soprattutto inganna e potenzialmente mette a rischio chi a lei si rivolge con la convinzione di ricevere assistenza infermieristica qualificata, competente e sicura. La invitiamo pertanto ad eliminare ogni riferimento alla professione infermieristica e a tecniche di competenza professionale. Se ciò non verrà effettuato immediatamente, provvederemo alla denuncia alle autorità competenti

Ma nel mirino di Filippini sono finite anche le agenzie di reclutamento. Sotto la voce ricerca di personale infermieristico si ritrova di tutto – dice il presidente -. Dalla richiesta di sanificazione ambientale (mi permetto di tradurre in pulizie degli ambulatori), alle attività di segreteria, accoglienza e alle più disparate pretese. Spesso non vi sono che vaghi accenni all’assistenza infermieristica o a procedure assistenziali. Per non parlare degli stipendi, nota più che dolente e che il libero mercato non ha fatto altro che peggiorare con compensi di 8 euro o meno orari e magari pure lordi.

Insomma, veri e propri annunci deprofessionalizzanti. E anche qui il collegio corre ai ripari inviando ad ogni agenzia di reclutamento che pubblica annunci di lavoro di questo tipo una lettera in cui si richiede di eliminare dal bando e così per futura memoria la parola infermiere laddove l’offerta di lavoro si rivolga ad altre attività. Altrimenti l’Ipasvi si rivolgerà all’autorità competente.

Chiunque voglia aiutare Filippini in questa sua battaglia potrà farlo segnalando i vari annunci all’indirizzo email del collegio.

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