Ritmi e condizioni di lavoro non più sostenibili per gli infermieri abruzzesi. A denunciare la situazione sotto il periodo delle festività natalizie sono i collegi Ipasvi di Chieti e Teramo.
Abruzzo, ritmi e condizioni di lavoro insostenibili
I collegi sollecitano l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, a procedere alle assunzioni più volte promesse: a Teramo dovrebbero iniziare le selezioni per il personale infermieristico, ma a Chieti non è stato ancora pubblicato alcun bando.
Tale situazione - affermano i presidenti dei collegi Ipasvi di Chieti, Giancarlo Cicolini, e di Teramo, Cristian Pediconi - è intollerabile. È necessario accelerare le procedure di selezione dove avviate e avviarle, come più volte promesso dall’assessore Paolucci, dove promesso. Questo ingiustificabile ritardo sta gravando sia sui cittadini che si rivolgono alle nostre strutture ospedaliere e territoriali sia sui professionisti che si vedono negare, dalle aziende sanitarie locali di appartenenza, le autorizzazioni necessarie a svolgere altri incarichi o accettare mobilità presso altre strutture. Parliamo di trasferimenti e mobilità particolarmente ambite da molti colleghi (spesso utili per ridurre le spese di trasferta e i rischi che gravano sui pendolari) per avvicinarsi al loro domicilio. Ricordiamo ancora - proseguono Cicolini e Pediconi - che gli standard abruzzesi, in linea con i dati nazionali, documentano un insufficiente organico infermieristico rispetto alle necessità. Siamo ancora in attesa della rideterminazione delle piante organiche: più volte abbiamo sollecitato la Regione Abruzzo, ma a oggi non ci sono novità. Sarebbe un'occasione persa per l’attuale governo regionale a sfavore dei numerosi professionisti infermieri abruzzesi che attendono da anni di rientrare a lavorare nella loro regione
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Per i rappresentanti dell'Ipasvi deve essere chiaro che, pur constatando la positiva attenzione al nostro ruolo da parte della Regione Abruzzo e, in particolare, dell'assessore Paolucci, non sono stati ancora avviati né il Dipartimento regionale delle professioni sanitarie, con le strutture dirigenziali infermieristiche previste nelle attuali Asl, né la rideterminazione delle dotazione organiche. Anzi, al momento sembra che "bisogna cambiare tutto per non cambiare niente". Gli infermieri - concludono i due presidenti dell'Ipasvi - sono abituati a valutare concretamente gli esiti degli interventi assistenziali e saranno altrettanto oculati nel valutare la concretezza dell’azione del governo regionale
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