Il privato è la terra di nessuno, va a ribasso, i nostri colleghi si riducono a lavorare a cifre da fame. L’ infermiere nella società non può non passare dai media, tutto quello che non ha il camice bianco in ospedale e in genere va male diventa un infermiere.

“Se penso all’Infermiere penso a due facce della stessa medaglia, una sorridente l’altra triste: di sorridente ci sono le norme: da lì si è cominciato a parlare di responsabilità, di formazione universitaria poi di abrogazione del mansionario, di infermiere specialista, ordine professionale... sembrava di poter vivere una nuova era.”

Così apre il suo intervento Michele Aurigi Presidente Collegio IPASVI Siena durante l’evento tenutosi a Firenze “Il futuro dell’Infermieristica in Toscana 2015-2020”, “Qui viene fuori l’altra faccia della medaglia: l’attuazione normativa è stata boicottata a più livelli, non abbiamo un ordine, non abbiamo contratti che realmente rappresentano l’Infermiere specialista.”

“ Su 20.000 Infermieri in Toscana ci sono solo 20 Dirigenti, con un rapporto di uno a mille, se si va in un ente pubblico o in regione si trova un dirigente che dirige se stesso, un rapporto di uno a uno. Se in un azienda la voce di mille infermieri viene rappresentata da una sola persona, da un solo dirigente, è ovvio che fatica a farsi sentire e viene schiacciato dagli altri dirigenti.”

Aurigi approfondisce sulla valorizzazione professionale “Da una S.D.O. si può capire di tutto, tranne che il livello assistenziale erogato, vi è una bassissima valorizzazione professionale. Nel modello sanitario inglese l’infermiere è centrale prescrive… i politici vorrebbero traslare in Italia il modello sanitario inglese, ma cambiandolo, centrandolo sul medico”.

Poi apre il dibattito sul privato e la libera professione “Il privato è la terra di nessuno, va a ribasso, i nostri colleghi si riducono a lavorare a cifre da fame, in questo senso nulla è governato. L’infermiere nella società non può non passare dai media, tutto quello che non ha il camice bianco in ospedale e in genere va male.. diventa un infermiere.”

“Al futuro possiamo guardare in tanti modi: infermieri di comunità, see and treat, reparti a direzione infermieristica... tutto si può fare basta organizzarlo.
Le dichiarazioni del Presidente Rossi ci avevano preoccupato, sparare che gli infermieri stanchi e in burn out si sostituiscono con gli OSS ci lascia perplessi, preferiamo sederci a un tavolo e discuterne insieme.
Vogliamo solo poter garantire un assistenza di qualità, le competenze ce le mattiamo noi.
Spero di incontrarvi fra cinque anni e parlare di due maschere che sorridono.”