Si è insediata oggi la cabina di regia del piano nazionale sulla cronicità. Il suo compito sarà quello di coordinare a livello centrale l’implementazione del piano e monitorarne l’applicazione e l’efficacia. Lo rende noto la Federazione nazionale.
Cronicità, insediata la cabina di regia
Gli obiettivi della nuova cabina di regia del piano nazionale sulla cronicità sono:
- guidare e gestire gli interventi previsti dal piano definendo una tempistica per la realizzazione degli obiettivi prioritari;
- coordinare a livello centrale le attività per il raggiungimento dei singoli obiettivi;
- monitorare la realizzazione dei risultati;
- promuovere l’analisi, la valutazione e il confronto sulle esperienze regionali e locali di attivazione di nuovi modelli di gestione della cronicità;
- diffondere i risultati delle buone pratiche e promuovere la loro adozione sul territorio nazionale;
- raccogliere dati e informazioni sui costi connessi alla gestione della cronicità;
- valutare sistemi innovativi di remunerazione dell’assistenza ai malati cronici e formulare proposte in merito;
- produrre una relazione periodica sugli obiettivi realizzati e sullo stato di avanzamento dei lavori,
- proporre, quando necessario, l’aggiornamento del piano;
- proporre la produzione e l’inserimento nella seconda parte del piano di capitoli dedicati ad altre patologie croniche.
Ne fanno parte oltre al ministero della Salute e alle Regioni anche altri attori istituzionali (Agenas, Iss, Istat ecc…) e non (società scientifiche, associazioni di tutela dei malati e così via) e ci sono anche gli infermieri.
È un riconoscimento sicuramente importante, ma direi anche naturale – dice Beatrice Mazzoleni, componente della cabina di regia per la Federazione degli infermieri -. Il piano cronicità ha come obiettivo quello di promuovere interventi basati sulla unitarietà di approccio, centrato sulla persona e orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza per contribuire al miglioramento della tutela per le persone affette da malattie croniche, riducendone il peso sull’individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale, migliorando la qualità di vita, rendendo più efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza e assicurando maggiore uniformità ed equità di accesso ai cittadini. Sono compiti e ruoli che gli infermieri svolgono ogni giorno, che fanno parte della loro professionalità e della loro mission di prendersi cura delle persone. Non dimentichiamo l’evoluzione che proprio in questo senso sta avendo la figura ad esempio dell’infermiere di famiglia in molte regioni benchmark e anche di quello di comunità, utili proprio a rispondere ai bisogni dei cittadini, anche se la carenza di organici non aiuta uno sviluppo veloce di queste figure
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Mazzoleni spiega che la cabina di regia per il piano delle cronicità è forse il primo vero esempio di multiprofessionalità che mette al centro il paziente: medici, dirigenti sanitari, infermieri e altri professionisti della salute riconoscono gli specifici campi di intervento, autonomia e responsabilità e garantiscono unitarietà dei percorsi di cura e di assistenza attraverso l'integrazione multiprofessionale degli obiettivi, anche attraverso criteri di verifica e di valutazione degli esiti e dei risultati
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