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elezioni Ipasvi

Ipasvi Palermo, blitz dei carabinieri nel seggio elettorale

di Leila Ben Salah

Quindici schede elettorali quasi identiche che spuntano fuori all’improvviso durante lo spoglio alle elezioni Ipasvi di Palermo. Ed è subito bagarre, tanto che arrivano pure i carabinieri.

Elezioni Ipasvi Palermo, bagarre allo spoglio. Arrivano i carabinieri

spoglio elettorale Palermo

Lo spoglio elettorale a Palermo

Tutto si svolge nella giornata di ieri, terzo giorno di spoglio elettorale. Contrapposte le liste “La casa degli infermieri” di Franco Gargano, presidente uscente e riconfermato, e “Scegliamo noi di scegliere”, che alla fine conquista quattro seggi in consiglio. Elezioni che si sono svolte nelle giornate di sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 novembre.

Fatto sta che ieri a un certo punto ci si accorge che alcune schede sono molto, ma molto simili. Presentavano la stessa grafia dice Antonino Amato, consigliere eletto della lista “Scegliamo noi di scegliere”. Una decina di schede erano similmente uguali ribatte il presidente Gargano.

Nella bagarre viene anche coinvolta la Federazione, che manda il segretario a dare un’occhiata a quello che sta succedendo. A dir la verità, il segretario si trovava già a Palermo per un convegno e ne ha approfittato per andare a controllare. I candidati della lista “Scegliamo noi di scegliere” decidono di chiamare i carabinieri. I militari arrivano, prendono le generalità dei coinvolti e avvertono: senza denuncia non si può fare nulla. A questo punto Amato e gli altri vanno in caserma e presentano regolare denuncia. I carabinieri tornano in serata al seggio elettorale. Stavolta sono due pattuglie e oltre a registrare le generalità dei presenti, portano via le copie delle schede contestate.

Si tratta di quindici schede in tutto. Che però, precisa il presidente, non inficiano nulla. Fin da subito – dice infatti Gargano – quando è emerso che c’erano delle schede similmente uguali, la prima cosa che ho fatto è stato metterle da parte. Così le abbiamo escluse. Si viaggiava testa a testa – ribatte Amato – e sicuramente quelle schede avrebbero potuto fare la differenza. Bastavano dieci voti. Noi non abbiamo nulla contro il presidente, è il sistema in se stesso che è distorto, perché un presidente deve essere a tutela del buon andamento dello scrutinio, ma si ritrova ad essere esso stesso anche un candidato. La situazione con la riforma degli ordini cambierà e il presidente uscente non sarà più responsabile del buon andamento delle elezioni. Ma di fatto questa situazione ha già creato problemi, vedi il caso dei presunti brogli elettorali all’Ipasvi di Bari.

Alla fine lo spoglio è proseguito. Le elezioni sono state vinte dal presidente uscente Gargano per 1.135 voti. Amato ne ha ottenuti 992. Io non posso recriminarmi nulla – conclude Gargano – ho preso atto fin da subito delle schede contestate. E non solo: ho anche permesso ai rappresentanti della lista contrapposta di sedere dentro il seggio elettorale per controllare l’andamento dello spoglio. Cosa che non era mai stata concessa. Al massimo si stava sulla porta a controllare. Perciò ho fatto anche più del dovuto.

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