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Assistenza Infermieristica

Standard di personale: La proposta Ipasvi e Cid Piemonte

di Redazione

“Il rapporto personale infermieristico/persona assistita dovrà essere stimato, almeno nei turni diurni, nella misura di 1:6". Questo il titolo del lavoro che i coordinamenti Ipasvi e Cid Piemonte hanno inviato ai vertici della sanità regionale, perché condizioni differenti da quanto citato – firma in calce Maria Adele Schirru, presidente Ipasvi Torino – sono considerarsi prive di quelle garanzie di efficacia ed efficienza necessarie.

Rapporto infermiere paziente 1:6 per garantire efficacia ed efficienza

palazzo della regione piemonte

Il rapporto personale infermieristico/persona assistita dovrà essere stimato nella misura di 1:6, almeno nei turni diurni, con un'eventuale variazione nei turni notturni in relazione all’organizzazione prevista nei vari contesti di cura.

Questa la richiesta avanzata dal Coordinamento Ipasvi del Piemonte, con una lettera indirizzata ai vertici della sanità regionale a firma della presidente del Collegio di Torino a nome del Coordinamento dei Collegi Ipasvi del Piemonte, Maria Adele Schirru.

Condizioni differenti da quanto citato - scrivono gli infermieri - sono da considerarsi prive di quelle garanzie di efficacia ed efficienza necessarie

La missiva prende spunto dagli impegni assunti dalle istituzioni locali nel corso del convegno del 9 giugno scorso "Assistere in sicurezza. DRG e assorbimento di risorse assistenziali: un metodo a supporto di Professionalità e Governance”, organizzato dal Collegio Ipasvi del capoluogo piemontese. In quella occasione fu presentato il MAP, Metodo Assistenziale Professionalizzante.

Un vero e proprio supporto per la pianificazione assistenziale infermieristica e ha come obiettivo quello di proporre e sperimentare un metodo per la messa a punto di piani di assistenza standard in relazione a specifici problemi di salute, costruendo uno strumento informatizzato, flessibile, di facile uso che, in ragione della complessità della persona assistita, sostenga razionalmente la definizione delle dotazioni organiche.

Il coordinamento Cid del Piemonte con cui i Collegi Ipasvi hanno elaborato il documento, hanno manifestato la soddisfazione sulla discussione e approfondimento tecnico avvenuto sul documento condiviso.

L’attenzione e la disponibilità - ha detto Graziella Costamagna, coordinatrice Cid Piemonte - a modificare l’impianto del metodo (aree omogenee e assistenziali e standard infermiere/persona assistita a superamento della specialistica medica e minutaggio) per la parte assistenziale ci è parsa un apertura importante. È stato molto importante poter presentare il lavoro alla luce dei risultati e delle evidenze scientifiche della multicentrica RN4 cast e delle pubblicazioni scientifiche recenti sul tema in Italia a cura di Sasso et al. 2016 e richiamare il tema delle cure mancate.

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