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Infermieri Penitenziari promotori di salute negli istituti carcerari: in Lombardia sono ormai realtà!

di Angelo

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A Brescia e Pavia preparati e realizzati progetti mirati di 24 mesi in collaborazione con il Ministero della Salute. L'esperienza presentata a Milano del corso del Convegno "Nurses for Expo".

MILANO. Il Convegno voluto a Milano dal CNAI sul tema "Nurses for Expo" ha offerto molti spunti di riflessione sulle competenze infermieristiche di nuova concezione. Tra le altre si è parlato della presenza degli Infermieri negli Istituti di Detenzione in Italia quali promotori della salute. In un progetto che ha coinvolto le realtà carcerarie di Brescia e di Pavia il supporto esperienziale di due colleghe che hanno compiuto ricerca sul campo.

In Italia la popolazione carceraria è mista, ovvero è composta da detenuti provenienti da varie parti del mondo, con culture, lingue, credenze e religioni diverse. L'Infermiere Penitenziario deve adattarsi alle esigenze degli assistiti in carcere, farle proprie e realizzare piani d'intervento mirati.

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Un momento della manifestazione CNAI a Milano.

Occorre precisare che si è di fronte comunque a detenuti che alle spalle hanno esperienze delinquenziali e personali diverse. La vita in carcere, anche quella sociale e sanitaria, è diversa da quella esterna. L'educazione alla salute, pertanto, deve tener conto di diversi fattori e soprattutto deve adattarsi alle esigenze dei singoli, superando le barriere linguistiche,

"Per lavorare all'interno di un Istituto Penitenziario occorre avere la 'carcerite', ovvero essere per nulla intolleranti ed amare questo specifico settore - ha ricordato Francesca Castelvedere degli Spedali Civili di Brescia, Coordinatrice del progetto ministeriale 'Promotori della salute negli Istituti Penitenziari e Tutur pedagogico aziendale SITRA - non ci troviamo di fronte a pazienti normali, ma davanti a uomini e donne che hanno un cuore e degli occhi bellissimi, che permettono loro di guardare la vita oltre le sbarre".

Le carceri hanno una propria struttura sanitaria, dotata di medici, infermieri, psicologi e assistenti vari. I progetti di Brescia e Pavia hanno permesso di analizzare il rapporto tra ambiente di cura/assistenza e detenuti.

"Le Infermiere, due neo-laureate volontarie, hanno avuto il compito di istruire la popolazione carceraria sull'importanza di una corretta alimentazione, sui danni del fumo, sui perchè delle patologie più diffuse come TBC, malattie veneree, AIDS e sindromi influenzali - ha aggiunto Cristina Brunori, Infermiera agli Spedali Civili di Brescia - i detenuti hanno apprezzato l'esperienza e hanno risposto bene all'iniziativa-pilota, che ora si spera di trasferire al resto delle carceri lombarde ed italiane".

Degli Infermieri Penitenziari ne parleremo in un prossimo servizio su Nurse24.it.

Intato, nel corso del Convegno si è discusso anche di Diabete di Tipo 2 e di interventi infermieristici in merito. La relazione è stata tenuta da Silvana Pastori, dell'Ospedale Sant'Anna di Como e membro del Consiglio Nazionale OSDI.

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