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Il demansionamento degli infermieri diventa Legge

di Mimma Sternativo

No al demansionamento degli infemrieri

Nelle Case della Salute con unità a degenza infermieristica è stato istituzionalizzato il Demansionamento degli infermieri. Duro l'intervento del Collegio IPASVI di Roma e provincia e di tutta la comunità infermieristica romana

demansionamentoAncora una volta la  Regione Lazio dichiara guerra alla comunità infermieristica.

Dopo le dichiarazioni denigranti e allarmiste dei segretari regionali delle organizzazioni sindacali, nel Lazio nuovo tentativo di demansionamento degli infermieri con le Delibere n 124, 125 e 126 del 24 Marzo 2015.

Il demansionamento , per volontà istituzionale o volontà propria, per carenze di personale, per incompetenze dirigenziali o per la crisi del momento è insito nella storia infermieristica.

demansionamento

Gli infermieri dicono NO al demansionamento

Con le Delibere n. 124, 125 e 126 del 24 Marzo 2015, crolla il sogno di una Regione all'avanguardia in campo infermieristico, parallelamente ad altri paesi Europei. Nella Regione Lazio la creazione delle case della salute e/o dei reparti a conduzione infermieristica ha indotto i professionisti infermieri a delle false aspettative.

I collegio IPASVI Roma e provincia e l'intera comunità infermieristica romana dicono no al demansionamento e ai criteri di accreditamento per l'apertura e il funzionamento "Strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socioassistenziali" e "Strutture che prestano i servizi di mensa sociale e accoglienza notturna, i Servizi per la vacanza, i Servizi di emergenza e di pronto intervento assistenziale e dei centri diurni".

Nello specifico riguardo al personale sanitario che verrà utilizzato in suddette strutture  " si compie un grave misfatto ai danni della Professione Infermieristica".

Delibere n. 124, 125 e 126 :

(...) Operatore sociosanitario: è la figura professionale che assiste l’ utente nelle sue esigenze quotidiane, fornendo aiuto sostanziale di tipo domestico, di cura nell’igiene personale e nelle attività di tempo libero. Vive la quotidianità con gli ospiti delle strutture e ne gestisce insieme a loro anche gli aspetti materiali . Tale personale, ove previsto, varia nel numero in relazione alle esigenze degli ospiti presenti.

Le funzioni di OSS possono essere svolte da:

a) infermieri

b) assistenti domiciliari e dei servizi tutelari (ADEST);

c) operatori socioassistenziali (OSA);

d) operatori tecnici ausiliari (OTA);

e) assistenti familiari;

f) persone in possesso del diploma quinquennale professionale nel settore dei servizi sociosanitari e titoli equipollenti;

g) persone non in possesso dei titoli indicati, con documentata esperienza almeno quinquennale in strutture socioassistenziali residenziali o semiresidenziali o in servizi domiciliari nelle specifiche tipologie di utenza. 

Il tentativo di demansionamento non finisce qui.

La figura dell'infermiere è prevista anche in funzione di supporto all'attività dell'educatore professionale, unitamente a figure che nulla hanno a  che fare con l'attività infermieristica (OTA, assistenti familiari...)

"Per il Collegio che rappresento e per ciascun professionista iscritto si tratta di un' equiparazione inaccettabile che, ricaccerebbe la Professione Infermieristica indietro di decenni, negandole il rango che ha guadagnato sul campo con la formazione universitaria e l'alta specializzazione nell'area dell'assistenza alla persona. Non è tollerabile che siano livellate al ribasso le prerogative professionali degli infermieri e il loro ruolo nel SSR tanto da essere confusi con altre figure. Confido che si sia trattato di un mero errore, chiedo di intervenire con la massima urgenza per ripristinare la correttezza delle deliberazioni adottate"  Dott.ssa Ausilia M.L. Pulimeno (Presidente Collegio Provinciale IPASVI ROMA)

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