I nuovi scenari della professione infermieristica, questo il titolo del convegno (accreditato ecm) organizzato dall'Ordine degli Infermieri di Ravenna che si è svolto sabato 8 settembre. Una giornata per riflettere sul crescente sviluppo della professione che ha aperto nuove ed importanti sfide per tutta la categoria infermieristica e per confrontarsi sulle innovazioni che sono diventate già realtà.
Nuovi scenari per la professione infermieristica, convegno Opi Ravenna
L’Ordine degli Infermieri della provincia di Ravenna, all’interno del proprio programma formativo 2018, ha organizzato il convegno "I nuovi scenari della professione infermieristica".
L'evento ha dato l'occasione di riflettere sul crescente sviluppo della professione, sia sul piano normativo che formativo, che ha di fatto aperto il campo a nuove ed importanti sfide per tutta la categoria infermieristica: dai modelli assistenziali ai ruoli gestionali, dai percorsi formativi agli innovativi settori di impiego, dalle competenze specialistiche al riconoscimento sociale.
Futuro, nuove prospettive, crescita professionale condivisa e proattività sono state le parole chiave dell'intera giornata, durante la quale si sono presi in esame le domande di salute di una popolazione, sia a livello locale che nazionale, sempre più anziana e portatrice di patologie croniche e le risposte che gli infermieri hanno messo e stanno mettendo in campo: dai modelli assistenziali ai ruoli gestionali, dai percorsi formativi agli innovativi settori di impiego.
Dopo i saluti delle autorità, la giornata si è aperta con l'intervento della presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli, che ha fatto il punto sul passaggio da Collegio a Ordine professionale, un percorso lungo e tortuoso, ma senz'altro una grande conquista per la categoria infermieristica.
Le relazioni della prima sessione del convegno hanno mostrato come per il futuro professionale degli infermieri si sia aperta una ramificazione di possibilità, di strade percorribili. Strade più o meno nuove, più o meno battute, ma tutte strade che hanno un'unica meta: il cittadino, con i suoi bisogni di assistenza.
A tal proposito Hedda Forlivesi e Anna Baldini, riportando i dati dell'Osservatorio civico di Cittadinanzattiva a livello nazionale, hanno ricordato come i cittadini si fidino degli infermieri, di come siano soddisfatti dei loro interventi assistenziali, ma - per contro - di quanto percepiscano la loro esiguità in termini numerici.
Gli infermieri sono pochi e i cittadini lo avvertono; tuttavia chiedono delle soluzioni che promuovano la figura del professionista infermiere ben calata nella realtà quotidiana della persona.
A questa domanda hanno ben risposto, ad esempio, l'esperienza piemontese dell'Infermiere di famiglia (Asl CN1), un servizio di salute interamente dedicato al sostegno della popolazione anziana, e l'implementazione del Primary Nursing nell'ASL di Biella, che si è rivelato il modello culturale vincente per sviluppo dei professionisti, organizzazione ed esiti dell'assistenza.
Dopo la panoramica sull'attenzione politica e culturale - sia a livello regionale che nazionale - nei confronti della professione infermieristica, la seconda sessione del convegno ha aperto finestre su quelli che sono esempi concreti di nuove frontiere lavorative per gli infermieri.
Storie di opportunità nate anche dal coraggio, dall'autonomia e dall'intraprendenza di colleghi infermieri: dal progetto di generatività sociale dell'Infermiere scolastico, fortemente voluto dal nucleo CNAI di Ravenna, all'evoluzione di un progetto imprenditoriale come quello di Ivan Pierotti, infermiere che ha creato una vera e propria azienda operante in campo sanitario.
Una carrellata su innovazioni che sono già diventate realtà, un'infermieristica declinata in prospettiva manageriale, tecnologica e di ricerca sperimentale a testimoniare che anche se il futuro sembra lontano, in realtà è già cominciato.
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