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Infermieri d’Italia in Calabria per la Giornata Nazionale della Formazione

di Redazione

Punti di forza, debolezza e criticità del percorso formativo. La giornata ha visto il dibatto su possibili e attuali ridefinizioni della formazione infermieristica nel contesto formativo dell’Unione europea, dell’attuale formazione accademica post base, dell’evoluzione dei bisogni di salute, del mercato del lavoro nazionale ed europeo.

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Per la prima volta tutta la categoria degli infermieri d’Italia in Calabria, a Feroleto antico, per la giornata nazionale sulla Formazione.

Molto orgoglioso Fausto Sposato, coordinatore del Collegio Ipasvi Calabria, intervistato da Radioattiva: “Per la prima volta il nostro Ordine arriva in Calabria per una manifestazione così importante. Insieme a tutti i presidenti provinciali siamo felici di poter dare il benvenuto ai nostri colleghi e aprire una discussione, certamente proficua, anche per questa nostra terra che ha bisogno di buona sanità. Abbiamo i numeri, le capacità e la forza di poter cambiare rotta. E gli infermieri, come sempre, sono in prima fila".

La giornata aperta è iniziata con la presentazione di Paola Ferri (Ricercatore e Presidente CLI Università Modena Reggio) sullo stato dell'arte della formazione infermieristica in ambito accademico, a seguire Luisa Saiani (Professore ordinario di Scienze Infermieristiche Università degli studi di Verona) con l'analisi dei possibili scenari di sviluppo della formazione infermieristica italiana alla luce dell’evoluzione dei bisogni, delle organizzazioni e delle dinamiche del mercato del lavoro.

Gli scenari formativi derivati dagli studi internazionali, presentati da Loredana Sasso (Professore associato FAAN Università degli studi di Genova Dipartimento Scienze della Salute)

Presentata al termine della mattinata, da Beatrice Mazzoleni (Segretaria della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi), Annalisa Silvestro (Senatrice e Componente del Comitato Centrale della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi) e Rosaria Alvaro (Professore associato di Scienze Infermieristiche Università degli studi “Tor Vergata” di Roma) l’analisi del documento della Federazione nazionale Ipasvi sull’evoluzione delle competenze per la formazione infermieristica.

La giornata si è conclusa con l'intervento del presidente nazionale Ipasvi Barbara Mangiacavalli, che ha chiesto un tavolo permanente con i Ministeri (Salute e Miur) sul tema delle politiche della formazione infermieristica, in quanto gli infermieri rappresentano la componente maggioritaria tra le professioni sanitarie.

"I nostri infermieri, che sono tra i meglio formati al mondo, sono però esposti a un'offerta formativa troppo variegata e a tratti confusa, tra corsi on line, accademie svizzere, master che poi si rivelano poco utili. Il risultato rischia di essere poi a valle quello di un infermiere troppo orientato al solo lavoro in ospedale, che non prende in considerazione i servizi sociosanitari sul territorio, che guarda con diffidenza alla libera professione. Per questo si rende necessario un osservatorio, con Ipasvi protagonista, per fornire ai più alti livelli il nostro punto di vista sulla professione, sul mercato del lavoro, sulle figure chiave del futuro.
I nostri infermieri possono e devono lavorare nel migliore contesto professionale che possiamo realisticamente garantire loro!".

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