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Evolution in Nursing, convegno nazionale a Napoli

di Redazione

BarbaraMangiacavalli

I Collegi Ipasvi di Napoli ed Avellino con la casa di cura Montevergine hanno tenuto, il 17 dicembre, un convegno sul tema: Evolution in Nursing, alla presenza della presidente nazionale Mangiacavalli, della senatrice Silvestro e del presidente del Collegio partenopeo Carbone.

NAPOLI. I Collegi di Napoli ed Avellino, con la Casa di cura Montevergine, hanno tenuto, un incontro alla presenza della presidente nazionale Barbara Mangiacavalli, della senatrice Annalisa Silvestro e del presidente del Collegio partenopeo Ciro Carbone.

Chiudendo la prima sessione dei lavori del convegno, lo stesso Carbone ha sollecitato la folta platea di infermieri presenti "ad essere pronti a sostentare la propria evoluzione professionale".

"A qualcuno fa piacere che il comma 566 sull'evoluzione delle competenze infermieristiche finisca nel porto delle nebbie – ha aggiunto -. Noi non lo consentiremo”.

La senatrice Annalisa Silvestro ha quindi illustrato il nuovo modello di evoluzione delle competenze infermieristiche presentato in Consiglio nazionale, che si richiama al Patto per la salute e alla bozza di accordo Stato-Regioni sulle competenze avanzate.

Nel modello sono posizionati sui due assi i livelli di competenza che l’infermiere acquisisce attraverso specifici percorsi formativi. Il primo livello corrisponde all’infermiere generalista in possesso di laurea triennale, che non ha bisogno di modificazioni sostanziali e rappresenta, in ogni caso, la matrice “core” della competenza da cui originano i successivi livelli di approfondimento o di espansione.

C’è poi l’infermiere con perfezionamento clinico o gestionale, che ha seguito un corso di perfezionamento universitario che lo ha messo in grado di sviluppare le sue competenze core applicate a un'area tecnico operativa molto specifica. Il terzo livello è quello dell’infermiere esperto clinico o coordinatore con master, formato con un master universitario di primo livello, in grado di approfondire le sue competenze in un settore particolare dell’assistenza infermieristica ed esperto di parti di processo assistenziale, di peculiari pratiche assistenziali settoriali o con capacità di governo dei processi organizzativi e di risorse in unità organizzative. Infine, al quarto e più avanzato livello c’è l’infermiere specialista con laurea magistrale, formato con laurea magistrale in Scienze Infermieristiche con orientamento clinico o gestionale/formativo.

Il lavoro svolto dalla Federazione Ipasvi – ha sottolineato Silvestro - è la base per riflessioni, integrazioni, modifiche del nuovo sviluppo della professione e ha l’obiettivo di definire la posizione e gli obiettivi del gruppo professionale sulle competenze infermieristiche. Ed è la base per iniziare e portare a buon fine il confronto con le altre professioni, con le forze sociali, con i ministeri dell’Università e della Salute e con le Regioni”.

Per la presidente nazionale Ipasvi, Barbara Mangiacavallioggi bisogna fare i conti i cambiamenti del quadro demografico ed epidemiologico, con i bisogni emergenti, diversi e con la crisi che riduce la possibilità di investimenti”.

Nel 2011 le famiglie italiane hanno speso 28 miliardi di euro per prestazioni sanitarie out of pocket. In un anno oltre 3 milioni di italiani hanno fatto ricorso a prestazioni infermieristiche in forma privata, con un valore di circa 850 milioni euro.

Eppure di stratta di una quantificazione ridotta rispetto al reale fabbisogno, con la contemporanea presenza di risposte inappropriate, come un milione di badanti – ha spiegato la presidente -. L’infermiere vuole ragionare su ciò che serve agli assistiti e alla sostenibilità del Ssn. L’infermiere vuole lavorare in squadra con paradigmi professionali, relazionali e organizzativi diversi dagli attuali e su questo versante stiamo spendendo tutte le nostre energie."

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