Il collega di origini meridionali racconta a Nurse24.it il suo "incubo" personale, narrandoci quanto accaduto in una struttura ospedaliera in cui era stato chiamato per un tempo indeterminato. Vergognandosi per la professione e dispiacendosi per i pazienti ha deciso di licenziarsi il giorno dopo. Ma vediamo cosa ci ha detto...
Carissimo Direttore,
in Italia si sa, oggi trovare un impiego stabile è quasi un miraggio per chiunque. Si dice, ed è opinione comune che noi INFERMIERI abbiamo dei vantaggi in termini di occupazione rispetto ad altri lavori, ma quali vantaggi?
Dopo mesi di attesa mi arriva una telefonata da un coordinatore di una casa di riposo (a cui avevo inviato il mio curriculum) il quale mi illumina dicendomi che hanno necessità di incrementare il personale a tempo indeterminato. Cosi (dal Sud) comincio a preparare bagagli e ad organizzarmi per “volare” su quella navicella spaziale chiamata lavoro a tempo indeterminato (al nord).
Arrivato a destinazione, sono accolto da un amico che mi fa sentire a casa. Il giorno dopo vado personalmente nella struttura e il coordinatore mi accoglie in maniera impeccabile quasi come se ci conoscessimo da una vita. Bene, chi ben comincia è a metà dell’opera, mi sono detto!
Il giorno dopo, comincio l’affiancamento con un Infermiere. È mattino e non avendo ancora firmato nulla, aspetto che qualcuno mi chiami per parlare del contratto e firmarlo. Passano le ore, i pazienti/ospiti fanno colazione e distribuiamo anche la terapia orale. Bene, non è nemmeno molto pesante! Sono le nove e si comincia con le medicazioni. Il collega sposta un signore in "comoda" nella stanza degli infermieri ed è lì che guardo una bottiglia di fisiologica da 500 ml vuota, senza tappo. La guardo meglio e dentro cosa vedo? Aghi usati di tutti i tipi. Chiedo al collega spiegazioni e mi dice che l’Alibox (apposito per rifiuti taglienti e pungenti) è pieno e di altri non ce ne sono.
Dopo circa un’ora andiamo da un paziente allettato che necessita sotto prescrizione di una fisiologica endovena. Il mio collega dice che da giorni non riescono a posizionare un Catetere Venoso Periferico. Mi dice, "aspettiamo il coordinatore che è più pratico in queste cose".
Ecco che arriva il “maestro” penso!
Assisto ad una scena ai limiti del paranormale con questi colleghi che con le scuse più assurde non provano nemmeno a posizionare questo benedetto Cvp. Mi guardano ma non mi espongo perché non avendo firmato nulla non sono coperto da assicurazione, quindi mi chiedono di aiutarli. Non mi rifiuto. Vado nel carrello per cercare i guanti e il collega mi dice di posizionarlo senza guanti che non c’è bisogno, lì i guanti monouso li danno personalmente un pacco al mese e te li devi far bastare. No, avrò sicuramente sentito male.
Altra novità, il contratto verrà fatto tramite cooperativa e il compenso al netto delle imposte è veramente basso.
La giornata di affiancamento finisce e nessuno si fa vivo per la firma del contratto. Torno a casa e mi pongo alcune domande:
- dopo tre anni universitari intensi e duri, devo veramente accettare di lavorare mettendo a rischio la mia incolumità e quella dei signori ospiti della struttura?
- nel 2015 i dpi per un infermiere possono essere “razionati” e mancare i dispositivi per lo smaltimento rifiuti (alibox) mettendo a rischio l’incolumità di noi professionisti sanitari tanto quanto quella dei pazienti?
Notte insonne ma alla fine decido di rifiutare questo non-lavoro viste le condizioni e chiamo il coordinatore per comunicargli la mia scelta. La sua risposta mi spiazza: mi dispiace non sono più un dipendente della struttura, provi a chiamare in sede.
Riccardo, Infermiere Disoccupato
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Carissimo Riccardo,
ci spiace per quanto accadutoti. Se corrisponde al vero quello da te raccontato vuol dire che ci troviamo di fronte ad un caso molto grave, che esula dall'assistenza sanitaria convenzionale e anzi va contro ogni regola civile e morale. Pertanto, ti consigliamo di informare gli organi inquirenti competenti e di comunicare a loro come si chiama questa struttura. I pazienti di questo Ospedale del Nord sono in pericolo. Grazie.
Angelo Riky Del Vecchio
Direttore Responsabile Nurse24.it
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