Previste 800 unità in più. Aumenterà seppur dell'1% la dotazione di posti letto: passeranno dagli attuali 13791 a 13900.
BARI. Le linee guida sono state disegnate dall’Istituto Sant’Anna di Pisa che segue la sanità di 15 regioni italiane. L’ultima a essere monitorata è la Puglia. Che non vedrà nessuno dei 39 ospedali pubblici chiudere i battenti.
Lo ha deciso il governatore Michele Emiliano che ieri – prima di brindare con panettone e spumante al Natale – ha convocato Giovanni Gorgoni, capo dipartimento regionale della Salute, Ettore Attolini – direttore dell’Agenzia regionale sanitaria e i dirigenti del settore sanità per cercare di definire il piano di riordino ospedaliero che dovrà essere presentato entro la fine dell’anno.
A renderlo noto un LecceSette.it.
Nessuna qualche riconversione nel rispetto della razionalizzazione del sistema sanitario chiesta dal report stilato dall’istituto toscano. Sette piccoli ospedali diventeranno case della salute oppure centri di riabilitazione o di ricovero e cura per i lungodegenti.
Ci sono però alcuni presidi ospedalieri che restano nel limbo, in attesa di avere lumi sul loro destino. E sono le strutture di Ostuni, Fasano, Lucera, Gallipoli, Copertino, Scorrano, Castellaneta, Martina Franca e Casarano.
Aumenterà seppur di un timido un per cento la dotazione di posti letto: passeranno dagli attuali 13791 a 13900.
Prevista la creazione di un reparto di eccellenza di cardiochirurgia - sarà ospitato dagli Ospedali Riuniti di Foggia oppure dalla Casa sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – e l’assunzione di oltre 800 di medici e infermieri da inserire in organico.
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