Abbiamo scelto il nostro lavoro.
Oggi festeggiare il proprio lavoro é come festeggiare il compleanno della propria ragazza immaginaria (twitter R.M.)
Abbiamo scelto il nostro lavoro. Chi per un motivo, chi per l'altro...abbiamo scelto di essere infermieri.
È capitato per caso, forse destino, qualcuno dice vocazione, altri invocano il Dio denaro. Nessuno ci ha costretti.
Tutti immaginavano un lavoro diverso. Chi lo immaginava peggio di così, chi lo sognava meglio di così, chi nemmeno lo conosceva.
C'é chi ci credeva... C'é chi ci crede.
Chi ha visto gli anni passare, chi questa professione l'ha solo sognata per anni.
Chi amava questo lavoro e l'ama ancora.
Chi amava essere infermiere e non l'ama più.
Chi amava essere infermiere e ora lotta per tenere stretto questo amore e per non cedere alla tentazione di piegarsi o di fare "come gli altri".
Chi un lavoro non ce l'ha e lo cerca disperatamente; chi si fa schiavo per una cooperativa nel sogno di un contratto a tempo indeterminato; chi il contratto sicuro ce l'ha,ma si sente in una gabbia che proprio felice non lo fa.
C'é chi lavora da anni e le cose erano meglio una volta.
C'é gli lavora da poco e non ha nemmeno il rimpianto per le cose andavano meglio una volta.
Anziani delusi da una teoria professionale che vuole privilegiare i giovani.
Giovani delusi da una teoria troppo simile ad utopia e realtà professionale che dà sempre ragione all'esperienza e poco valore al nuovo, ancor meno al merito.
Qualcuno ha detto: "La più grande tragedia avrà inizio quando i giovani non vorranno più cambiare il mondo".
E allora oggi nel celebrare la Festa di tutti i Lavoratori, nel ricordare le grandi battaglie sindacali, fermiamoci a pensare alla nostra nuova gioventù quella che stiamo mortificando, quella che in fondo un giorno presto o tardi dovrà prendersi cura di noi, quella che ha diritto a credere che possa essere meglio di così.
Prendiamo distanza da quell'inutile battaglia che hanno voluto creare tra vecchi e giovani.
I giovani infermieri hanno bisogno di infermieri anziani che siano in grado di offrirsi come "maestri", che abbiano il grande obiettivo di farsi superare dal discente e non di godere dei suoi errori.
"Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole". (Albert Einstein)
Buon Primo Maggio
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