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Editoriale

Cercare soluzioni in un mare di problemi alla deriva

di Monica Vaccaretti

Di fronte all'ennesima conta straziante nel Mediterraneo, 21 salme e oltre 60 dispersi in soli dieci giorni, il silenzio delle istituzioni è vergognoso ed intollerabile. Non c'è risposta dai governi italiani e dalle istituzioni europee agli oltre mille morti nel Mediterraneo solo quest'anno. La loro inerzia lo ha svuotato di mezzi e risorse di ricerca e soccorso. Sei morti al giorno sono qualcosa di più che la dimostrazione di un fallimento delle autorità italiane. Smascherano soprattutto una tragedia umanitaria costruita a tavolino, provvedimento dopo provvedimento, dai diversi governi che si sono succeduti in questi anni. All'indomani dell'ennesima strage in mare, il dolore dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime reclama risposte, azioni e responsabilità da parte delle istituzioni italiane ed europee per impedire altri morti. Così Medici senza Frontiere denuncia da Rocella Ionica, in Calabria, l'ultima tragedia e le politiche disumane consapevolmente letali di deterrenza, violenza alle frontiere, respingimenti forzati, accordi con paesi terzi che perseguitano le persone migranti e la sistematica criminalizzazione delle ong che tentano di soccorrere chi è in pericolo in mare.

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