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ASP di Cosenza: Piano estivo 2013 emergenza, ha funzionato.

di Redazione

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COSENZA. I dati di attività del periodo estivo svolti nell'ambito dalla rete di Emergenza/Urgenza dimostrano la notevole mole di lavoro svolta con ottima risposta a tutte le emergenze che si sono riscontrate specie nelle aree turistiche della nostra Provincia. L'organizzazione prevista dall'ASP di Cosenza con il rafforzamento delle Postazioni 118 e la nuova organizzazione dei Punti di Primo Intervento nelle Strutture riconvertite di Praia a Mare, Trebisacce, Cariati, nonché i Pronto Soccorsi degli Ospedali Spoke rafforzati con il Personale operante nei vari reparti ospedalieri ha permesso di dare risposte ottimali alle richieste dei Cittadini.

 

A tal proposito, nonostante le oggettive difficoltà organizzative e strutturali, il Direttore Generale Dr. Gianfranco Scarpelli sente l'obbligo di ringraziare vivamente tutti gli Operatori Medici e Sanitari e le Associazioni di Volontariato per il lavoro effettuato con grande sacrificio e spirito di abnegazione riuscendo a dare risposte appropriate ai bisogni dei pazienti.


Certamente i Cittadini, sono queste, le risposte che chiedono e non sicuramente le facili strumentalizzazioni o denigrazioni delle strutture sanitarie che non fanno altro che creare una grave sensazione di sfiducia nei Cittadini e negli Operatori Sanitari tutti che invece si impegnano quotidianamente tra mille difficoltà a dare il massimo nelle loro prestazioni.

 

Sono state svolte nei mesi di Luglio ed Agosto circa 50.000 prestazioni di Pronto Soccorso e nelle Emergenza 118 con risposta immediata e nel rispetto dei tempi previsti dalle Linee Guida Nazionali e con grande soddisfazione dagli Utenti.

 

Tutto ciò dimostra che il disfattismo e le denuncio che abbiamo ascoltato in questi mesi sono risultate infondate e certamente dobbiamo migliorare le nostre attività tenendo conto del particolare momento critico della Sanità Calabrese in Piano di Rientro e con l'obbligo di dovere riparare i tanti danni creati in questi anni da una gestione poco attenta alla razionalizzazione ed all'utilizzo ottimale delle risorse e molto dedicata alla clientela ed all'assunzione di profili bassi a chiamata diretta con l'impegno di notevoli risorse economiche, CIRCA 20 MILIONI DI EURO ALL'ANNO, anziché provvedere all'assunzione di quelle figure molto carenti e che potevano dare un miglioramento dei servizi offerti ai Cittadini.

 

Anche i Nuclei di Cure Primarie gestiti dei Medici di Famiglia stanno continuando a dare un grande contributo con 1'espletamento quotidiano dei Codici Bianchi che hanno visto in questi mesi 1'accesso di circa 500 cittadini al giorno nei Sei Nuclei attivati di cui due a Cosenza, a Rende, a Montalto, a Corigliano Calabro ed a Paola.

 

II Direttore Generale Dr. Scarpelli inoltre fa presente che nei prossimi giorni si convocheranno i Sindaci dei Sei nuovi Distretti al fine di dare seguito alla riorganizzazione delle Guardie Mediche per come previsto dal decreto N°94/2012 e la cui applicazione è fortemente richiesta anche dal Tavolo Massici. 

 

Inoltre dal 1 Settembre, facendo seguito al protocollo che la Regione Calabria ha concordato in base agli accordi tra il Sovrano Militare Ordine di Malta e lo Stato Italiano per la gestione dei servizi regionali di emergenza-urgenza sanitaria, è stata individuata una nuova Postazione di Pronto Intervento Mobile sanitario in regime H24 nell'alto tirreno cosentino con sede a Diamante al fine di garantire la massima sicurezza ed immediatezza alle richieste di intervento in tutte le Emergenze-Urgenze.

 

I nuovi Direttori di Distretto stanno svolgendo un grande lavoro di riorganizzazione dei servizi e non è prevista nessuna disattivazione di Poliambulatori come qualcuno riferisce per sentito dire senza alcuna conferma ufficiale per come si è letto sulla stampa per il poiiambulatorio di Belvedere o per il Laboratorio di Trebisacce.

 

La Sanità non può essere gestita in maniera razionale ed appropriata se giornalmente bisogna leggere notizie non veritiere e false che non fanno altro che creare allarmismo e preoccupazione nella popolazione con la conseguenza di ulteriore perdita di credibilità e fiducia nelle strutture sanitarie.

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