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AlmaLaurea e laurea sanitaria: "ecco cosa succede realmente in Italia"

di Angelo

AlmaLaurea

Nurse24.it ha intervistato il prof. Francesco Ferrante del Comitato Scientifico della struttura. Vediamo cosa ci ha riferito...

Ferrante

prof. Francesco Ferrante

BOLOGNA. Il ruolo del Consorzio AlmaLaurea in Italia e la realtà sulle possibilità occupazionali post-laurea nello Stivale più antico del mondo sono al centro di una intervista rilasciata in esclusiva a Nurse24.it dal prof. Francesco Ferrante del Comitato Scientifico della struttura.

— Perché è nato il consorzio inter-universitario e di cosa si occupa nello specifico Almalaurea?

— Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, nato nel 1994, oggi con 72 atenei, rappresenta la quasi totalità, oltre il 90%, della popolazione dei laureati italiani. Grazie alla sua banca dati, in cui sono raccolti più di due milioni di CV certificati, in gran parte aggiornati con le esperienze di lavoro più recenti, sia in italiano che in inglese, AlmaLaurea opera da sempre con l’obiettivo di agevolare e democratizzare l'accesso dei giovani al mercato del lavoro italiano e internazionale attraverso la valorizzazione del capitale umano, restituendo a ognuna delle Università aderenti una documentazione completa, tempestiva, affidabile sulle caratteristiche dei propri studenti. Oltre a incrociare domanda e offerta di lavoro, il Consorzio, grazie alle sue indagini annuali, valuta e monitora nel breve, medio e lungo periodo gli esiti formativi e occupazionali dei laureati e così facendo contribuisce ad assicurare agli Organi di Governo degli Atenei aderenti, ai Nuclei di Valutazione, alle Commissioni impegnate nella Didattica e nell'Orientamento, basi documentarie volte a favorire i processi decisionali e la programmazione delle attività, con particolare riferimento a quelle di formazione e di servizio destinate al mondo studentesco. L’immediata consultabilità on-line della documentazione, disaggregata per tipo di corso, Ateneo, facoltà/scuola/dipartimento, gruppo disciplinare, classe e corso di laurea permette a ogni Università di rispondere anche alle richieste del Ministero dell’Istruzione e dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR).

— Secondo AlmaLaurea quanto ha influito la crisi economica attuale sugli accessi ai numeri programmati in campo sanitario nelle varie università italiane?

— La recessione non può che avere influenzato negativamente le prospettive occupazionali di tutti i laureati, e quindi anche dei laureati nel campo sanitario. Certamente anche le politiche di rigore finanziario adottate dallo Stato e dalle Regioni possono avere influito, ma dire quanto mi sembra francamente impossibile.

— In base ai vostri dati qual è il fabbisogno attuale di nuovi infermieri per gli anni a venire?

— AlmaLaurea di norma non elabora analisi di scenario relative alla capacità di assorbimento del mercato del lavoro in settori specifici, ma si limita a offrire il quadro informativo utile a definire tali scenari, oltre a scattare una fotografia della condizione occupazionale dei laureati a uno, tre e cinque anni dalla laurea. Occorre peraltro notare che la costruzione di tali scenari è un esercizio complesso e che l’andamento del mercato del lavoro in una fase recessiva non costituisce un riferimento affidabile per esercizi di previsione a medio lungo termine.

— Per finire, quale supporto potete offrire ai neo-laureati italiani per un pronto accesso al mondo del lavoro nel nostro Stivale o all'estero?

— AlmaLaurea rappresenta uno strumento fondamentale per i diversi portatori di interessi, in particolare i giovani e le loro famiglie, chiamati a prendere decisioni in materia di formazione (organi di governo delle Università, Miur ecc.). Nello specifico, la documentazione relativa all’inserimento occupazionale dei laureati a uno, tre e cinque anni dalla laurea offre a studenti e neolaureati informazioni affidabili, utili a orientarne le scelte formative e professionali. Inoltre, la banca dati dei curricula, agevola le politiche di reclutamento delle imprese e facilità l’ingresso dei neolaureati nel mercato del lavoro anche con riferimento al contesto internazionale. Negli ultimi dieci anni il Consorzio ha ceduto ad aziende italiane e straniere oltre tre milioni e mezzo di curricula.

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