Scoperta a Roma la nuova teoria medicocentrica denominata comma 566 legge n 190/2014, seppur in corso le verifiche del caso, è già in arrivo la nuova puntata di “Quark” con Piero Angela.
L’unica cosa possibile è sorridere. La legge di stabilità al comma 566 recita:
“Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia…omissis…sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari.”
Come dire: fermo restando che l sanità siamo noi, che il futuro sarà esattamente come il passato…definiamo i ruoli, funzioni e compiti delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e prevenzione, che probabilmente le definirebbero “non mediche” termine già abbondantemente utilizzato in passato.
Va a finire che il Sole è in "malattia", al centro dell’universo c’è il medico e la Terra ci gira attorno?
Eppure collaborare con altre figure sanitarie da quelle medica a quella del tecnico di riabilitazione, all’ostetrica è una grande fortuna, confrontarsi con figure professionali differenti arricchisce ed è spesso un piacere.
La Federazione Nazionale Collegi IPASVI insieme a Federazione nazionale TSRM, Federazione Nazionale Collegi Ostetriche e al Coordinamento Nazionale Professioni Sanitarie hanno inviato una lettera aperta al Ministro della Salute Lorenzin, ne riportiamo solo alcuni passaggi:
“premesso che:
- non sono solo i medici a garantire e tutelare la salute dei cittadini e tantomeno che i medici sono i soli professionisti sanitari a rispondere di eventuali eventi avversi in sede amministrativa, civile e penale;
- se di frantumazione si deve parlare, forse bisogna anche riflettere su quanto e come impatta la frantumazione prodotta dalle 52 specializzazioni mediche e ulteriori sottospecializzazioni e categorizzazioni nello spacchettamento dei pazienti e di come tale frantumazione si riverberi sulla cura, sull'assistenza oltre che su tutti i processi organizzativo gestionali e sull'individuazione vera e agita di chi dovrebbe assumere la "responsabilità unitaria" del percorso globale del paziente e, soprattutto, assumere un "ruolo di governo e sintesi", da esercitare in caso di conflitti tra le diverse autonomie ovvero anche nei confronti delle autonomie esercitate per legge, oltre che per specifica e riconosciuta capacità, da professioni altre e ben distinte da quella medica.
Non continuiamo però con il gioco dell'oca: è bene affrontare con spirito costruttivo la vera questione, anche perché la richiesta di abrogazione di alcuni commi, articoli e quant'altro inerenti le disposizioni di leggi ormai evidentemente datate, non è prerogativa che può essere fatta propria da un solo gruppo professionale. “
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