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Continua lo sciopero al San Camillo di Roma: Nursind chiede di assumere infermieri

di Angelo

ROMA. Da Trieste dove continuano le polemiche sulla selezione all'Istituto per Ciechi al "San Camillo" di Roma la situazione occupazionale italiana tra gli infermieri sta diventando disastrosa senza che chi di dovere faccia il dovuto. Continua nella Capitale la protesta per le condizioni del Pronto Soccorso del sopra citato nosocomio. A protestare sono i liberi cittadini e i pazienti della struttura che continuano a sostare indistintamento lungo i corridoi. "Per ora solo annunci e nulla di concreto si è visto".

E' ciò che denuncia il sindacato delle professioni infermieristiche "Nursind". Il sodalizio ricorda che ormai "il problema è risaputo, ovvero la carenza di personale e un’organizzazione sanitaria territoriale insufficiente".

 

"Lo stesso direttore generale - spiegano da Nursind - in diverse interviste a organi di stampa nazionali, ha ammesso che il mancato ricambio generazionale del personale infermieristico è una delle cause più rilevanti della crisi in cui versa il nostro nosocomio. Inoltre non è possibile andare avanti solo assumendo personale precario con contratti atipici pensando così di risolvere il grave problema infermieristico nella sanità romana e laziale".

 

Allora perchè non si fa qualcosa? Perchè non si torna a incrementare la messa a ruolo di nuovi infermieri? A tal proposito Nursind "chiede alla Regione Lazio le dovute iniziative atte a sbloccare il turnover e a permettere così l’assunzione di nuovo personale infermieristico; misure reali e concrete e non annunci per eliminare il degrado dovuto alle ore di attesa al Pronto soccorso; una riorganizzazione del servizio per l’assistenza a beneficio dell’utenza. Inoltre chiediamo alla Regione di sostenere in modo mirato i processi di riorganizzazione causa di questa situazione di sovraffollamento, in altre parole: implementazione dell’assistenza territoriale e cure primarie tutti i giorni e h 24; integrazione socio-sanitaria e servizi per la non autosufficienza come alternativa al solo ricovero ospedaliero".

 

Come andrà a finire? Chi lo sa, per ora continua il sit-in ad oltranza.

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