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Presunte anomalie e polemiche sul concorso infermieri Estar

di Redazione Roma

La Regione Toscana verifichi sullo svolgimento del concorso, è quanto chiede il segretario del NurSind, Giannoni. Un sistema che non funziona, chiediamo di confrontarci, si rivolgono i presidenti degli Opi Toscana ai vertici della sanità regionale. Nel frattempo Estar comunica che, nel concorso per infermieri, quasi in 2400 hanno superato le prime due prove e sono stati ammessi all’orale.

Concorso infermieri Estar, NurSind: regione vigili sulla selezione

Non solo risposte palesemente sbagliate se confrontate ai testi di riferimento, ma anche domande extra, nonché errori grammaticali. Da qui la richiesta alla Regione Toscana di verificare in modo scrupoloso sullo svolgimento del concorso Estar per l'assunzione di infermieri svoltosi, nelle scorse settimane, presso il centro affari di Arezzo.

L’istanza arriva dal segretario di NurSind Toscana, Giampaolo Giannoni, attraverso una lettera aperta indirizzata al governatore della Toscana, Eugenio Giani, e al direttore generale dell’Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale, Monica Piovi.

Spiegando di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei partecipanti al concorso, a partire dalla presenza di due ulteriori domande rispetto al test originale, che doveva contenerne trenta, Giannoni rimarca: Abbiamo ricevuto segnalazioni anche di risposte errate rispetto ai testi presi a riferimento nonché errori grammaticali lampanti.

Il segretario regionale di NurSind Toscana valuta comprensibile che un numero elevato di partecipanti non supporti l’impianto organizzativo, ma non lo è che si prosegui a incorrere nei medesimi errori. Spiega: Non è la prima volta che un concorso indetto da Estar per gli infermieri presta il fianco alle polemiche. Quindi Giannoni si rivolge alla Regione: Chi formula le domande del quiz? Chi prepara questa tipologia di concorsi? Chi si occupa della gestione organizzativa? Come NurSind Toscana chiediamo venga fatta chiarezza.

Opi Toscana sulle selezioni infermieri: un sistema che non funziona

Sulla stessa linea i presidenti degli Opi Toscana che – mediante una lettera aperta inviata all’assessore alla Salute della Regione Toscana, Simone Bezzini, al presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni e (anche qui) al direttore generale Estar, Monica Piovi – esprimono preoccupazione in merito alla situazione in atto. Auspicando, di trovarci ad un tavolo per analizzare insieme la questione e cercare di trovare un meccanismo virtuoso che assicuri concretamente, in termini sia quantitativi sia qualitativi, le necessità del nostro Servizio sanitario regionale.

Incalzano: Questo sistema non funziona, e occorre un’approfondita ed urgente riflessione sul sistema di reclutamento di professionisti. È un’analisi articolata quella riportata, nero su bianco, dei presidenti Opi che prende il là dalla vigilanza su eventuali errori e mira, in particolare modo, a capirne le cause e trovare le soluzioni.

Nel loro mandato di enti sussidiari dello Stato e nella tutela dei cittadini toscani, gli Ordini hanno da sempre dichiarato una carenza organica che, nella nostra regione, era in fase pre-pandemica stimata in almeno 4000 unità, con una media di pensionamenti che già nel 2019 corrispondeva a circa 1300 all’anno. Numeri importanti, tutt’altro che favorevoli. In tal senso, prosegue la missiva, prova ne è stata che il precedente concorso svoltosi appena un anno e mezzo fa, ha concluso la sua graduatoria in tempi mai tanto rapidi.

Prendendo atto della velocità con cui si è realizzata questa nuova opportunità concorsuale reclamata anche dagli Opi, già nella precedente tornata concorsuale avevamo chiesto, restando inascoltati, di non effettuare la preselezione; piuttosto, che si prevedessero graduatorie ampie nella piena consapevolezza che i numeri – in apparenza elevati se considerati come assoluti – sono in realtà fittizi a fronte di una carenza infermieristica nazionale.

Continuano, numeri alla mano: Non è casuale che già allora ci furono 12500 domande, ma si presentarono soltanto in 9500 alla primissima preselezione. Fermo restando che la graduatoria del concorso Estar approvata lo scorso marzo ha consentito di reclutare oltre 2.800 infermieri in otto mesi, solo pochi di loro sono rimasti nel nostro Servizio sanitario regionale, e quei pochi, corrispondevano in buona parte a stabilizzazioni di personale già impegnato nel sistema. Da qui la necessità, a selezione ancora in corso, di pianificare un nuovo concorso in tempi rapidissimi.

E se nell’attuale tornata concorsuale, di 8000 domande si sono presentati in 6000, ciò ribadisce come, ancora una volta, i numeri spiazzano, confondono e non corrispondono all’effettiva presenza di professionisti realmente interessati ad alimentare le fila del nostro Servizio sanitario regionale. Alla prova orale, l’ultima, stimiamo che arriveranno in poco più del 30%. Una cifra, se confermata, destinata a sorreggere i fabbisogno dei nostri servizi forse per pochi mesi prima di ritrovarci a chiedere il terzo concorso regionale in tre anni. Diciamo basta ad ulteriori passi falsi.

La risposta di ESTAR

Pronta la risposta di Estar, che per voce del direttore generale, Monica Piovi, spiega: Quella dei nostri concorsi è una macchina organizzativa ben rodata, che consente di rispondere in tempi utili alle urgenze di selezione di nuovo personale. Nello specifico, del personale infermieristico. Dunque, l’organizzazione frequente di concorsi consente l’ingresso costante di nuovi laureati nel sistema, dando loro una concreta opportunità di essere assunti a tempo indeterminato, con solide prospettive di carriera.

Quindi si entra nel merito del concorso, considerando che nel frattempo sono stati pubblicati sul portale dell’Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, i risultati delle prove scritte e pratica del concorso per infermieri a cui hanno partecipato 6452 candidati. Prove che si erano svolte, a poco più di un mese dalle iscrizioni, dal 13 al 16 aprile scorso.

Prosegue il direttore generale, Piovi: Rispetto al passato, in quest’ultimo concorso si è eliminata la prova preselettiva, sottoponendo ai candidati direttamente le domande predisposte dalla commissione di esperti infermieri delle Aziende sanitarie della Toscana, incaricata della valutazione. Sono 2363 i candidati che hanno superato le prove e che sono stati ammessi alla prova orale, che si terrà entro la fine di maggio; a questi si potranno aggiungere i 37 candidati che non hanno potuto sostenere le prove insieme agli altri perché in isolamento oppure quarantena per Covid-19 e che saranno riconvocati prima dell’orale per una nuova sessione di prove scritta e pratica.

In proiezione, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, entro giugno la Toscana avrà una nuova graduatoria di infermieri, dopo la graduatoria di 3.700 infermieri del 2020 e la graduatoria di circa 2.500 del 2016, quando si candidarono in 16.000.

Giornalista
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