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Clementina, Infermiera a Parigi: "ho tanta paura e resto incredula, ma non abbandono i feriti"

di Redazione

Clementina

Il Mattino di Napoli intervista una nostra collega che lavora al Centro Pompidou nella capitale parigina. Vediamo cosa racconta...

PARIGI. La strage del 13 novembre 2015 a Parigi sarà ricordata come un vero e proprio atto di guerra nei confronti della Francia, dell'Europa e del Mondo. Ma sarà ricordato anche come il giorno in cui una intera nazione, francesi e stranieri in Francia si sono ritrovati tutti assieme per condannare la violenza e il terrorismo.

L'impegno del Servizio sanitario francese per far fronte all'emergenza è stato incredibile e durante i soccorsi anche molti italiani si sono trovati in prima fila.

E' il caso di Clementina, infermiera campana dell'Ospedale Pompidou nel 15° Distretto (che ha accolto il maggior numero di feriti), intervistata dal Mattino di Napoli mentre terminava il servizio tra "tanta paura e incredulità".

Il sentimento è un misto tra lo stupore e un senso di paura. Stamattina in città si respira un'aria inedita. Tutta Parigi è bloccata, le linee della metro sono chiuse, la gente non scende e ha paura” - ha ricordato Clementina, 26 anni, di Giugliano, che da 5 anni vive e lavora a Parigi.

Immediatamente dopo la laurea ottenuta a Napoli, piena di speranze e di sogni Clementina è partita per la Francia. Tra tante difficoltà iniziali e soprattutto tanta nostalgia per la terra d'origine, alla fine è riuscita a sistemarsi “...ma l'altro giorno avevo voglia di stare a casa con la mia famiglia, perchè avevo tanta paura”.

La gente era appesa alle finestre per scappare, e per strada si sentivano solo le ambulanze in tutti i distretti della città. Io era ad una festa a due isolati dallo stadio dove è avvenuto l'attentato. Inizialmente non ci siamo accorti di nulla, poi una mia amica mi ha inviato un messaggio spaventata e mi ha detto dell'accaduto. Siamo usciti dal locale e per strada c'era il terrore - ha ricordato Clementina su InterNapoli in un servizio a firma di Guido Pianeseil peggior attentato della storia di Parigi. “I media invitavano a non uscire dalle proprie abitazioni, c'era il coprifuoco, oggi invece le strade sono deserte e si respira aria di terrore. Ieri molti italiani hanno provato ad avvertire le famiglie, ma la linee erano intasate".

Anche in Francia non mancano i problemi per gli Infermieri: Clementina ricorda che il personale è sempre carente e che in casi come questo si è dovuto fare veramente dei sacrifici incredibili per tener fronte all'emergenza e alla barbarie.

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