Vi ricordate la storia di Nazareno Dinoi, l’infermiere giornalista di Taranto allontanato dal servizio per un mese perché collaborava con alcuni giornali locali? Ebbene, finalmente la sua storia ha una fine e a scriverla è il tribunale di Taranto.
L’infermiere giornalista può fare il giornalista. Asl condannata
Il giudice del lavoro di Taranto ha condannato la Asl a risarcire Nazareno Dinoi, l’infermiere giornalista che collabora con alcuni giornali locali, e a farsi carico delle spese. Il giudice ha riconosciuto che non c'erano i presupposti per portare l’infermiere in commissione disciplina. Non solo, ha stabilito anche che la sanzione comminata era comunque sproporzionata alla presunta violazione (l'apertura della partita Iva), per l'incarico extra-istituzionale.
Nazareno era stato sospeso dall’Asl in cui lavorava per omissione contrattuale. Secondo l’azienda, infatti, non poteva scrivere sui giornali e lavorare come infermiere. Per questo l’azienda aveva aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti e lo aveva sospeso dal servizio per 30 giorni.
Ora il giudice del lavoro di Taranto gli ha dato ragione, annullando la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio, con privazione della retribuzione e condannando l’Asl di Taranto al pagamento di 1.700 euro come risarcimento e di 1.500 euro per le spese legali.
Mi chiedo ora se sia giusto che a pagare (spese legali e di giustizia) siano i contribuenti - commenta Nazareno Dinoi - e se non sarebbe giusto invece che il conto arrivasse a chi ha voluto tutto questo, partendo dal politico autore dell'esposto e poi a chi ha voluto dare seguito alle assurde accuse con fare quasi inquisitorio. Solo allora potremmo dire: giustizia è fatta. Ringrazio tutti i colleghi infermieri e giornalisti che hanno sostenuto la mia battaglia di libertà
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