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Tagli estivi al Sant'Orsola, Cgil minaccia lo sciopero

di Redazione

Sindacato in agitazione per i tagli estivi al Sant'Orsola, con minaccia di sciopero da parte della Cgil se non ci saranno risposte adeguate. A nulla sono valse le nostre segnalazioni al Prefetto di inizio maggio e anche le 108 nuove assunzioni promesse, lamentano Cesare Berselli e Marco Pasquini della Fp-Cgil. Tutto ciò si traduce nella disposizione di doppi turni e doppie notti del personale presente in servizio che copre i colleghi assenti per ferie, malattia, infortunio, congedi parentali.

Doppi turni, "prestiti" personale e chiusure: così è un dramma

Il sindacato parla di persone date in prestito temporaneamente ad altre unità operative per permettere l'assistenza di base e di chiusura di reparti, come quello di Urologia, per implementare personale nelle unità in sofferenza.

Si tratta, afferma il sindacato, di una situazione drammatica che, oltre a mettere sotto stress la tenuta dell'integrità psicofisica delle lavoratrici e dei lavoratori, rischia di mettere in pregiudizio la percezione della qualità di cura dei pazienti che lamentano il poco tempo che gli viene dedicato durante il tempo di ricovero.

Crea sconcerto, ma non stupisce - aggiungono i sindacalisti Cgil- la scelta di molti operatori tra personale infermieristico e Oss, di dimettersi piuttosto che continuare a lavorare con questi ritmi e con queste modalità insostenibili e con la chiara percezione che l'azienda ospedaliera non si prenda cura di chi cura.

Occorre quindi e chiediamo con forza che l'Azienda e le Istituzioni pubbliche trovino soluzioni immediate per far fronte a questa insostenibile situazione. Occorre da subito mettere in atto un piano straordinario di assunzioni adeguato a far fronte alle necessità di risposte in termini di cura e che permetta di determinare carichi e condizioni di lavoro dignitose e sostenibili.

Inoltre, afferma ancora il sindacato, occorrono scelte organizzative che non scarichino sulle condizioni di lavoro la tenuta dei servizi. Senza personale i servizi non si danno. In assenza di risposte la continueremo con la mobilitazione, sciopero compreso, per rivendicare il diritto alla cura e di chi cura.

Ma tira vento di sciopero (ci sarà in autunno) anche tra gli infermieri del Nursind. Sollecitiamo anche in Emilia-Romagna delle risposte concrete per far fronte alla grave situazione di carenza di personale che da tempo il Nursind cerca di porre al centro dell'attenzione per le aziende sanitarie e per la politica, afferma Antonella Rodigliano, segretaria regionale del sindacato degli infermieri, alla luce del prossimo sciopero generale della categoria annunciato pochi giorni fa.

Non sfugge la scadenza vicina del voto regionale, fissato a metà novembre. Noi siamo apolitici - precisa Rodigliano - ma crediamo necessario il dialogo con tutti, destra e sinistra, perché il nostro unico interesse è quello di essere vicini ai lavoratori, ai professionisti e all'utenza per la difesa di una sanità pubblica che va tutelata ad ogni costo. La sanità pubblica è un bene da difendere e non da smantellare: oggi più che mai riteniamo fondamentale un dialogo che sia concreto, non solo a parole. Chiediamo pertanto alla politica maggiore coinvolgimento e azioni mirate.

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