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Napoli, infermieri dovranno essere risarciti per tempo divisa

di Redazione Roma

Accolto dal Tribunale del capoluogo campano il ricorso promosso dal NurSind: il tempo per indossare la divisa deve essere retribuito. La Asl Napoli 1 Centro dovrà risarcire 19 infermieri. Il segretario territoriale del sindacato, Esposito: È una sentenza rilevante per tutti i sanitari dell’Azienda. Sono stati rispettati i diritti dei lavoratori.

Tempo divisa, risarcimenti per 19 infermieri dell'Asl Napoli 1

Riconoscimento economico dei tempi di vestizione. Lo scorso luglio il tribunale di Terni ha disposto, con la sentenza 289/2021, 3.800 euro di risarcimento nei confronti di un’infermiera dell’azienda ospedaliera Santa Maria. Dall’Umbria alla Lombardia, dove il mese scorso 84 operatori sanitari – dopo aver fatto causa all’Asst di Lecco – hanno ottenuto un risarcimento di 77.000 euro. Il tribunale del Lavoro, a cui si sono rivolti, ha infatti riconosciuto il tempo di vestizione come parte integrante dell’orario lavorativo.

Quindi in Campania dove – è notizia di poche ore fa diffusa dal NurSind – il Tribunale di Napoli (sezione lavoro) con la sentenza n. 3339/2020 del 2 novembre 2021 ha accolto il ricorso di 19 infermieri e, a conclusione dell’istruttoria documentale e testimoniale, ha dichiarato il diritto di ciascuno dei ricorrenti alla retribuzione per il tempo di vestizione e svestizione della divisa, da quantificarsi in 10 minuti all’inizio e 10 minuti alla fine di ogni turno di lavoro. Pertanto, il Tribunale ha condannato la Asl Napoli 1 Centro a versare il pagamento di quanto spettante a tale titolo.

Compiacimento è stato manifestato dal sindacato delle professioni infermieristiche, per voce del segretario territoriale di Napoli, Marco Esposito: Esprimiamo grande soddisfazione per la sentenza, le aziende sanitarie continuano a non riconosce il diritto alla retribuzione per il tempo impiegato per indossare la divisa malgrado gli interventi della giurisprudenza, a cui va aggiunto che sulla materia è intervenuto il Contratto collettivo nazionale di lavoro, triennio 2016/2018 che, all’articolo 27, commi 11 e 12, riconosce il diritto alla retribuzione per il tempo impiegato per indossare la divisa.

Ed ecco che dal punto di vista meramente contrattuale, il periodo di vestizione/svestizione e di passaggio di consegne è da ritenersi alla stregua dell’attività di servizio da computare nell’orario di lavoro, giacché tale attività rientra negli atti di diligenza necessarie allo svolgimento pratico dell’attività lavorativa.

Sul punto il Giudice del lavoro ha ritenuto dirimente la consolidata giurisprudenza di merito. Infatti per i giudici della Corte di Cassazione (sezione lavoro, sentenza 17635/2019) si tratta di attività non svolte nell’interesse dell’azienda, piuttosto dell’igiene pubblica e, come tali, esse devono considerarsi implicitamente autorizzate da parte dell’azienda stessa.

Inoltre, per il lavoro all’interno delle strutture sanitarie, il tempo di vestizione/svestizione dà diritto alla retribuzione, essendo tale obbligo imposto dalle superiori esigenze di sicurezza ed igiene inerenti sia la gestione del servizio pubblico sia la medesima incolumità del personale addetto. Riprende il segretario territoriale di Napoli: Si tratta di una sentenza rilevante non solo per gli infermieri ricorrenti, ma anche per l’intero personale dell’Asl Napoli 1 Centro. Proseguiremo a pretendere che vengano rispettati i diritti.

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