Un piano di monitoraggio moderno, basato sui flussi informativi, che punta a ottimizzare gli investimenti già disponibili e soprattutto a migliorare l'assistenza grazie a una rete ospedaliera più razionale ed efficiente. Il ministero della Salute avvia una nuova fase di potenziamento del Servizio sanitario nazionale dando la possibilità alle Regioni di valutare la propria produttività e le performance di ogni struttura sanitaria, oltre gli strumenti e obiettivi per migliorare cure e assistenza al pubblico.
Dal ministero un nuovo piano di monitoraggio dell’assistenza sanitaria
Il nuovo piano di monitoraggio dell'assistenza sanitaria è stato presentato oggi a Roma in occasione di una conferenza stampa al ministero di Lungotevere Ripa 1, cui hanno preso parte il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il direttore generale della Programmazione sanitaria, Andrea Urbani.
Il ministero della Salute- ha detto Lorenzin- prosegue sulla strada del potenziamento del Ssn mettendo a disposizione delle Regioni un nuovo cruscotto di valutazione dell'assistenza sanitaria italiana. Attraverso la misurazione trasparente e condivisa di ciò che avviene nelle strutture sanitarie del Paese siamo convinti di contribuire ulteriormente a dare forza al percorso virtuoso già intrapreso da anni. Un nuovo modello di governance che orienta le proprie decisioni sulla base delle evidenze che misuriamo e che tende in ultima analisi a valorizzare chi è capace di creare valore per i pazienti
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Dalla direzione della Programmazione del ministero, intanto, in questi giorni sono partite 21 lettere alle Regioni e alle Province autonome per fornire gli elementi utili all'allineamento dell'offerta ospedaliera alle migliori pratiche sanitarie. L'obiettivo è quello di indurre un miglioramento che abbracci tutta l'offerta ospedaliera andando in particolare a rafforzare i poli specializzati su patologie e cure a maggior impatto sociale.
Puntiamo ad evitare i commissariamenti delle Regioni - ha sottolineato quindi la ministra - se commissariamento deve essere, vada a carico dell'Asl che presenta la criticità
. Ha aggiunto Urbani: Il Ssn sta vivendo un profondo cambiamento. Da una gestione incentrata sulla spesa storica aggredita ciclicamente dai tagli lineari si sta arrivando a un nuovo modello di gestione in cui si punta sull'analisi epidemiologica, sull'attento monitoraggio della spesa, sulla programmazione. Con tutti gli attori della sanità (Regioni, aziende ospedaliere, operatori privati) stiamo cercando di costruire una nuova governance che, anche a parità di risorse disponibili, riesca ad ottimizzare gli investimenti determinando un innalzamento dei livelli di assistenza e di cura, all'interno di un quadro di priorità definite con criteri oggettivi. Parallelamente nasce la precisa scelta strategica del ministero della Salute di potenziare gli sforzi sul fronte delle malattie cardiovascolari, dei tumori al seno e dei punti nascita
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Sulla base di quanto previsto dal decreto ministeriale 70/2015 Regolamento degli standard ospedalieri, dunque, è stato istituito un processo di monitoraggio capillare e di verifica costante sull'efficienza di aziende ospedaliere, aziende ospedaliere universitarie, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), strutture private accreditate. Il meccanismo di valutazione e le informazioni raccolte consentono di rilevare e valutare le performance delle strutture ospedaliere al livello del singolo reparto.
I dati sono stati vagliati sulla base di criteri oggettivi - hanno sottolineato dal ministero - validati dalla comunità scientifica, prendendo in considerazione anche le specificità del territorio e della popolazione del bacino di riferimento
. A ogni Regione sono quindi segnalate eventuali anomalie del singolo reparto: sottodimensionamento, target non raggiunti, sovrapposizioni con altre realtà limitrofe, necessità di riconversione. Al tempo stesso, infine, viene indicato l'obiettivo da raggiungere.
fonte Agenzia DIRE
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