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Infermieri sottopagati e non valorizzati fuggono dalla Sicilia

di Redazione

Gli infermieri e i medici siciliani del 118 hanno ottenuto un aumento di circa il 20% nelle tariffe orarie per il servizio svolto a bordo delle ambulanze. Percepiranno così circa 25 euro all'ora, a fronte degli attuali 20 euro. Lo rende noto il Nursind Sicilia, il sindacato delle Professioni infermieristiche, dopo l'incontro con l'assessorato alla Salute della Regione. A chiedere un incontro con l'assessore alla Salute, Giovanna Volo, è anche il presidente dell'Ordine degli Infermieri di Palermo, Antonio Amato, preoccupato dalla fuga dei professionisti dalla regione.

Aumentano tariffe per infermieri 118, Nursind: Servono ancora più risorse

ambulanza 118 sicilia

In Sicilia gli infermieri del 118 hanno ottenuto un aumento di circa il 20% nelle tariffe orarie di servizio a bordo delle ambulanze.

Pur prendendo atto e consapevolezza che gli importi sono stati stabiliti in base alle risorse dichiarate attualmente disponibili, Nursind non è soddisfatto delle somme erogate, considerando quanto il servizio di urgenza ed emergenza sia necessario e debba essere di qualità per salvaguardare la salute dei cittadini.

Riteniamo che tali aumenti non siano pienamente sufficienti a riconoscere la professionalità degli infermieri – spiegano i rappresentanti della segreteria regionale, Salvo Calamia e Alfredo Guerriero –. Avevamo fatto una proposta alternativa con aumenti consistenti come in altre regioni italiane ma la carenza di risorse che sono state dichiarate non ha consentito di superare tale soglia.

Servono maggiori risorse, ammoniscono. Al fine di ottenerle per garantire un servizio 118 efficiente, il sindacato si è impegnato ad attivarsi presso tutte le sedi istituzionali regionali. Per cercare di recuperare altre somme da destinare all'aumento della tariffa oraria, Nursind aveva proposto altresì di effettuare una ricognizione del monte ambulanze per fare una stima del suo valore.

Fuga di infermieri, Amato (Opi Palermo): frenare questo triste fenomeno

A chiedere un incontro con l'assessore alla Salute, Giovanna Volo, è anche il presidente dell'Ordine degli Infermieri di Palermo, Antonio Amato, per confrontarsi sul presente e sul futuro degli infermieri siciliani, che definisce indispensabili per far funzionare il sistema assistenziale e sanitario della Sicilia.

Anche alla luce del caso degli infermieri in servizio al 118, spiega quanto sia già di per sé difficile lavorare in un contesto diffusamente complicato come quello siciliano dove gli infermieri si ritrovano spesso, a causa dell'assenza di un medico a bordo delle ambulanze, anche a gestire da soli e con grande rischio situazioni di emergenza che vanno ben oltre le loro competenze.

Il presidente Opi si dice inoltre preoccupato per la fuga dei professionisti dalla Sicilia, che se ne vanno alla ricerca di posti di lavoro migliori e più dignitosi dove la loro professionalità possa venire valorizzata.

Denuncia che tale fenomeno migratorio non fa che peggiorare la situazione e depauperare la sanità regionale: Registriamo un'emorragia di professionisti che cresce parallelamente alla diminuzione in Sicilia di opportunità lavorative che siano in linea con il percorso di studi e con le legittime aspettative.

Se restano nell'isola, spiega, gli infermieri si ritrovano sottopagati e sovraccaricati di lavoro, anche per le croniche carenze di organico, nonché costretti a lavorare in condizione di pericolo per le frequenti aggressioni che si verificano. Eppure – chiosa Amato - ci sarebbero gli strumenti per frenare questo triste fenomeno, a partire dall'introduzione di figure come l'infermiere di comunità e di famiglia e il riconoscimento delle qualifiche dirigenziali infermieristiche.

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