Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, che rappresenta uno dei più grandi ospedali meridionali, è stato condannato al risarcimento dei danni per aver demansionato alcuni suoi dipendenti. La vicenda riguarda infermieri che erano stato impiegati in mansioni di competenza degli operatori socio sanitari a ragione della loro mancanza. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale reggino lo scorso 2 maggio con la sentenza n.629/2024.
Costretti a fare gli Oss, infermieri saranno risarciti dall'Azienda
L'Azienda, formata da Ospedali Riuniti “Bianchi Melacrino” e Ospedale “Morelli”, è pertanto tenuta a pagare le spese legali e a versare la somma di circa 20mila euro a ciascun infermiere ricorrente. Lo rende noto Bruno Ferraro, segretario provinciale Fials di Reggio Calabria, il sindacato che ha patrocinato con il suo legale la difesa dei professionisti coinvolti.
Il rispetto delle mansioni è fondamentale nel Pubblico Impiego - spiega Ferraro commentando la sentenza -. Il sistematico demansionamento degli infermieri da parte delle Aziende non collima, nell'interesse del paziente-utente, con la governance infermieristica e con le competenze avanzate in possesso degli infermieri
, sottolinea.
Al demansionamento si somma poi la carenza di personale nonché la pochezza della retribuzione
, rimarca evidenziando le altre criticità che creano disagio lavorativo tra i sanitari. Secondo Fials il demansionamento si combatte anche con la revisione dei parametri per delineare i fabbisogni reali di personale: È fondamentale per dotare gli ospedali e il territorio delle risorse necessarie, altamente specializzate, di cui hanno bisogno
, conclude.
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