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Gubbio: motociclista ferito, infermiere fuori servizio lo salva

di Redazione Roma

Lungo la statale 452 “della Contessa”, nello scontro con un Suv che proveniva dalla parte opposta, il centauro ha riportato un trauma alle gambe con gravissima emorragia. Risolutivo l’intervento del giovane infermiere Marco Cambiotti, di rientro a casa dalla riviera. Mentre tenevo la situazione sotto controllo ho pensato ai colleghi del 118 che affrontano quasi ogni giorno situazioni del genere.

Infermiere fuori servizio salva motociclista vittima di grave incidente

Il tempestivo e competente interveto di un infermiere del reparto di cardiologia dell’ospedale comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino di Branca (Usl Umbria 1), ha salvato la vita ad un motociclista di 50 anni, rimasto ferito in modo grave a seguito di un incidente stradale lungo la strada statale 452 “della Contessa”.

Nello scontro con un Suv che proveniva in direzione opposta – sulle cui dinamiche sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti – il centauro, cadendo dalla moto, ha riportato un trauma alle gambe con gravissima emorragia. Il professionista sanitario Marco Cambiotti – che sul suo profilo Linkedin si definisce empatico, disponibile, dinamica, affidabile, serio, e mai come in questo caso è impossibile non credergli –, transitando nel momento in cui l’incidente si era appena verificato, si è immediatamente fermato.

Compresa la gravità della ferita, è intervenuto prontamente utilizzando una cintura per fermare il sanguinamento e gestendo la situazione fino al sopraggiungere dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti il 118, i carabinieri, la polizia stradale oltre all’elisoccorso che ha trasportato il ferito all’ospedale di Ancona per le cure del caso. Interpellato dalla Nazione, Cambiotti – laureato in infermieristica all’Università degli Studi di Perugia con la valutazione di 110/110 e lode con la tesi “Una terapia a 4 zampe: assistenza alternativa nel bambino oncologico” – ritorna con la mente a quei momenti difficili.

Il motociclista era a terra, al centro della carreggiata, steso sul fianco sinistro, lucido. Non denunciava dolori particolari, ma mi ha preoccupato il sangue sull’asfalto che fuoriusciva da una gamba. Dalla macchia sui pantaloni ho intuito la gravità della ferita. Intanto si era fermata altra gente e da un uomo mi sono fatto dare la cintura per utilizzala come improvvisato laccio emostatico. Ho tenuto stretti forte i due capi fino all’arrivo, davvero rapido, dei soccorsi.

E ancora, l’infermiere ricorda che quel tratto di strada era andato trasformandosi in un improvvisato Pronto soccorso da campo, animato da tanta solidarietà. Una giovane dottoressa dialogava col ferito per tenerlo sveglio e tranquillizzarlo, un altro collega era pronto a darmi il cambio, ma ormai avevo trovato il giusto punto di equilibrio nella stretta della cintura, alcune macchine avevano parcheggiato in maniera da farci ombra. Sono spuntati anche teli da spiaggia tenuti stesi per proteggerci dal sole. Una partecipazione impressionante. Poi sono arrivati l’ambulanza del 118, le forze dell’ordine e l’elisoccorso ed il ferito è passato nelle loro mani.

Dunque, c’è stato un lieto fine, ma Cambiotti non si esime dal precisare che mentre tenevo la situazione sotto controllo ho pensato ai colleghi del 118, che affrontano quasi ogni giorno situazioni del genere e lo fanno in condizioni di emergenza a causa di organici ristretti.

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