Con un provvedimento, la Giunta regionale ha stabilito che, anche dopo lo stato di emergenza da Covid fissato al 31 marzo, resteranno aperte le porte per infermieri, Oss e medici provenienti da altri paesi che intendono lavorare per un periodo limitato in strutture sanitarie pubbliche, private o accreditate regionali. L’assessore alla Salute, Raffaele Donini: Dalle manifestazioni di interesse che arriveranno, le strutture sanitarie potranno attingere, se necessario, per reclutare temporaneamente nuovo personale dall’estero
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L’Emilia Romagna lascia le porte aperte ai sanitari di altri paesi
Lo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020 e prorogato nel tempo, si conclude il 31 marzo 2022 (secondo il premier Draghi, infatti, è arrivato il momento di tornare alla normalità e riaprire l’economia e limitare il servizio della didattica a distanza
). In Emilia Romagna però, anche dopo la conclusione dello stato di emergenza, rimarranno aperte le porte per i sanitari provenienti da altri paesi, come nel caso degli operatori ucraini, che intendono lavorare per un periodo circoscritto all’interno di strutture sanitarie pubbliche, private oppure accreditate regionali.
A stabilirlo la Giunta regionale con un provvedimento che conferma e mantiene la completa efficacia di quanto disposto nel precedente decreto – n. 59 del 6 aprile 2020 (Avviso per la manifestazione di interesse di medici chirurghi e infermieri, in possesso di abilitazione estera, che intendano esercitare sul territorio regionale la professione conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione Europea, in attuazione dell’art. 13 del decreto-legge n. 18/2020
) – adottato dal governatore Stefano Bonaccini nella fase di emergenza sanitaria, quale soggetto attuatore di speciali misure previste dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale.
Teniamo aperte le porte della sanità a professionisti di altri paesi che vogliono svolgere un’esperienza lavorativa nelle nostre strutture, in questo periodo particolarmente complesso e delicato
Il provvedimento permette alle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate dell’Emilia Romagna di proseguire a selezionare i professionisti sanitari formati all’estero, reclutati con le medesime modalità e requisiti dei precedenti bandi regionali per fronteggiare le esigenze straordinarie e urgenti legate alla pandemia e al piano vaccini anti-Covid. Pertanto, i sanitari in possesso delle specifiche qualifiche professionali, conseguite all’estero e regolate dalle direttive dell’Ue, possono inoltrare la propria candidatura fino al 31 dicembre 2022 (sul sito della Regione sono disponibili tutte le informazioni e una guida specifica per facilitare la compilazione della domanda).
Alla Regione spetta il compito di verificare la completezza e l’idoneità delle domande, mentre l’eventuale selezione e assunzione temporanea del personale è in carico alle singole strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e a quelle socio-sanitarie accreditate con il Servizio sanitario regionale.
Attraverso questo provvedimento – ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – teniamo aperte le porte della sanità a professionisti di altri paesi che vogliono svolgere un’esperienza lavorativa nelle nostre strutture, in questo periodo particolarmente complesso e delicato. Dalle manifestazioni di interesse che giungeranno, le strutture sanitarie impegnate nell’emergenza da Covid potranno attingere, se necessario, per reclutare temporaneamente nuovo personale dall’estero
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