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Elezioni, il Pd taglia fuori la sanità

di Redazione

Fuori dalle elezioni Federico Gelli, autore della legge sulla responsabilità professionale e responsabile sanità del Pd. Fuori pure la senatrice Pd Annalisa Silvestro. Si salva Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione sanità, che però corre al collegio uninominale Milano 5, senza paracadute.

Elezioni liste Pd, esclusa la sanità

federico gelli

Federico Gelli, bocciato nelle liste del Pd

Il nome più autorevole bocciato dalle liste del Pd è senza dubbio quello di Federico Gelli, responsabile sanità del partito e autore della legge sulla responsabilità professionale. Ma stavolta il Pd ha lasciato fuori numerosi esponenti della sanità. Anche Annalisa Silvestro non c’è. Così come l’ex presidente dell’ordine dei medici Amedeo Bianco. Fuori pure la relatrice del decreto vaccini al Senato Patrizia Manassero.

Emilia Grazia De Biasi, presidente della XII Commissione al Senato, invece, è candidata alla Camera al collegio uninomimale Milano 5 ma senza paracadute (l’assegnazione del collegio ma con recupero proporzionale per quelli non sicuri), così come la sua collega della commissione Giuseppina Maturani, candidata al Senato al collegio uninominale Lazio 3.

Le liste dei candidati al parlamento per il Pd, che è stato il perno degli ultimi tre governi, escludono la maggior parte di coloro che si sono occupati di sanità nella legislatura appena conclusa ed in quelle precedenti. Fuori la capogruppo nella Commissione sanità della Camera e a rischio la Presidente di quella del Senato, fuori parlamentari storici difensori della sanità pubblica, fuori gli autori di una delle poche leggi di iniziativa parlamentare, in una legislatura a ruoli invertiti in cui il governo scriveva leggi che il Parlamento approvava con il voto di fiducia, attesa da 15 anni in un settore come la sicurezza delle cure e la responsabilità dei professionisti. Così in un comunicato il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise.

La decisione, poi, del Partito democratico di lasciare fuori il proprio responsabile del dipartimento Sanità, che da mesi sta coordinando i lavori per la stesura del programma per le elezioni, è stupefacente. Delle due l'una: o non interessa la materia, ed allora il programma è solo uno specchietto per le allodole, o non si ha fiducia in chi è stato chiamato a prepararla, ed allora non si vede perché affidargli l'incarico solo pochi mesi fa. Se qualcuno aveva dei dubbi è servito: la sanità pubblica, e quindi la salute degli italiani, non è stata nell'agenda del governo in carica perché non era nell'agenda del partito di maggioranza. Che, forse, nemmeno si è accorto che il suo Governo ha preferito scommettere contro se stesso investendo i soldi dei libretti postali nella sanità privata e dare spazio a secondi e terzi pilastri, piuttosto che finanziare il Ssn. Il Pd ha perso la salute. E la prognosi rimane riservata. La nuova legislatura non promette alla Sanità niente di meglio di quella che si è chiusa. I professionisti dovranno costituire senza sponde, da soli, in un rinnovato rapporto con i cittadini, l'ultimo baluardo di fronte all'assalto portato al sistema sanitario a 40 anni dalla nascita. I politici hanno la memoria corta e pensano che lo stesso accada ai cittadini, ma probabilmente si illudono, conclude Troise.

Le altre liste

Tra gli infermieri candidati nelle altre liste troviamo il nome di Andrea Cecconi, deputato del Movimento 5 Stelle. Stefania Zingale, invece, è studentessa di Infermieristica al terzo anno ed è candidata in Sicilia nella circoscrizione II con la lista di Potere al Popolo.

Vi invitiamo a segnalarci la presenza di altri infermieri o professionisti sanitari nelle liste per le prossime elezioni. Potete farlo scrivendo alla nostra mail di redazione.

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